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Conferenza Sinistra Ecologia e Libertà |
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Sono forse ecologia ed economia due realtà antitetiche? Nel lungo dibattito attuale che vede nell’accaparramento delle risorse energetiche esauribili uno dei temi più cari all’Italia e all’Europa, ci si chiede se investire nella cosidetta 'Green Economy' sia un’opportunità di risparmio energetico da un lato, e di crescita economica dall’altro, oppure solo un'opportunità di fare soldi prelevando nuove imposte. La conferenza di SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) alla School of Oriental and African Studies è stata un’occasione per mettere ricerca, politica ed impresa a confronto. Titolo della conferenza ECO-nomia al Verde.
Al dibattito hanno preso parte Paolo Cento (SEL), fondatore dei Verdi nel 1985 e Vice-Ministro dell’Economia e delle Finanze durante l’ultimo governo Prodi; Nicola Giugioli, imprenditore ambientale e CEO di Eco Age; Emanuele Campiglio, ricercatore italiano a Londra e membro della New Economics Foundation; Paolo Gerbaudo, corrispondente del manifesto ha moderato la conferenza.
I contesti di riferimento a confronto sono stati quello britannico ed italiano. Il Regno Unito è infatti considerato all’avanguardia per gli investimenti sulle energie rinnovabili; Nicola Giuggioli, giovane imprenditore ambientale italiano di talento ha dichiarato: “ La Green Economy crea lavoro e ricchezza; si quantificano ritorni sul capitale investito (ROI) del 18%; per le società essa invece rappresenta un risparmio del 30%; investire in questo settore è l’unico modo che abbiamo per uscire dalla crisi e mandare avanti l’economia”.
Emanuele Campiglio, ricercatore economico, ha in seguito preso la parola ed ha evidenziato i differenti approcci britannici ed italiani in merito all’economia ambientale, sottolineando l’importanza della creazione di una Green Bank, così come avvenuto nel Regno Unito.
Nel confronto fra la realtà britannica ed italiana sui temi ambientali, non poteva mancare il tema delle mancate liberalizzazioni ed il difficile accesso al capitale in Italia; in termini di impresa poi Nicola Giuggioli ha aggiunto: “Il Regno Unito dà ai giovani la possibilità di crescere e fare impresa; per avviare un’attività sono necessarie 24 ore e 200 sterline; in Italia hai bisogno di tre mesi e di 15.000 euro per sbrigare le pratiche burocratiche. La certezza legislativa, nonostante i tagli al settore del governo Cameron, rappresenta comunque il perno fondamentale per noi imprenditori nel Regno Unito.”
Emiliano Savini |
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Viva l’Italia |
Erano presenti le case storiche: Mariano Rubinacci, Brioni, Canali, Valentino, Fendi, Krizia, Missoni, Laura Biagiotti, Caovilla, Versace, Gucci, Corneliani, Ferragamo, Bottega Veneta, Moschino, Diesel, Kiton, Fratelli Rossetti, Tods, Armani, Cesare Paciotti, Buccellati, Dolce & Gabbana, Pal Zilieri, Pomellato, Etro, Geox, Prada, Vicedomi, Max Mara, Loro Piana, Furla, Zegna, Benetton, Carpisa, Roberto Cavalli, Boggi |
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