LondraSera.com
sono
7.000 pagine
web in html
- tutte le
gif, i
collegamenti,
le idee e
l'impegno
messo nel
web dal 2008
al 2012 è
opera di
Giovanni
Greco
momentaneamente
il
sito
www.londrasera.com
è
off
line
in
quanto
il
direttore
Bruccoleri
paga
solo
la
tipografia
e
non
paga
più
la
direzione
del
web
e il
lavoro
di
aggiornamento
che
dal
2008
al
2012
ogni
settimana
è
sempre
stato
curato
da
Giovanni
Greco
(proprietario
del
dominio
www.londrasera.com)
e
dal
suo
staff
di
segreteria,
venditore
e
webmaster
*
...
sinceramente,
come
tanti
sanno
...
ho
umilmente
diretto
la
parte
web
di
questo
giornale
oltre
ai
lavori
di
creazione
e
mantenimento
della
segreteria :
mille
viaggi
e
contatti
uno
diverso
dall'altro
via
mail
e di
persona
dal
2008
al
2012.
Lavoravo
per
il
Made
in
Italy
appunto,
oltre
alla
creazione
di
queste
7.000
pagine
web
per londrasera.com.
Ma
colui
che
ci
prometteva
mari
e
monti
...
poi
sparì
con
la
crisi!!!
Tentando
di
depredarci
del
nostro
lavoro.
Ottimo
lo
schiavismo,
perfetto
nel
2012
...
a
Londra
poi
...
E
Perfect
il
lavoro
a
gratis,
vero?!
Devo
dire
grazie?
Grazie.
E
Super
le
promesse
protratte
negli
anni
e
mai
mantenute.
Mobbing?
Di
più.
E la
proprietà
del
lavoro
intellettuale
svolto
? E
poi
:
sfruttare
e
non
pagare
persone
per
anni,
aver
dismesso
un'intera
redazione
...
ecco
un
po
di
"crisi
Made
in
It"
...
**C'è
qualche
giornalista
che
voglia
prendere
di
petto
questa
faccenda?
giovannigreco@londrasera.com
...
IL
SITO
E'
MOMENTANEAMENTE
CHIUSO
si
apprende
da
notizie
di
stampa
("il
Fatto
Quotidiano"
del
18
ottobre
2014)
che
anche
i
giornali
per
gli
italiani
all'estero,
testate
che
raggiungono
tirature
molto
modeste,
ricevono
contributi
governativi
per
l'importo
di 2
milioni
di
euro,
che
nel
2014
sono
stati
portati
a 3
milioni;
"I
soldi
vengono
ripartiti
tra
meno
di
un
centinaio
di
pubblicazioni
molte
delle
quali
ricevono
contributi
modesti
intorno
ai
10.000
euro
annui.
Spiccano
però
alcune
testate
che
staccano
decisamente
le
altre.
Stando
ai
dati
del
2012,
gli
ultimi
disponibili,
il
primo
fra
tutti
è
L'Italiano
(Argentina)
con
219.000
euro
l'anno,
seguito
da
Comunità
Italia
(Brasile)
76.000,
Corriere
Italiano,
Specchio
e
Cittadino
Canadese
(Canada)
rispettivamente
con
65.000,
60.000
e
47.000,
fino
alle
riviste
edite
in
Italia
ma
diffuse
all'estero
come
Il
messaggero
di
Sant'Antonio
che
riceve
66.000
euro
e
all'agenzia
stampa
Aise,
con
sede
a
Roma,
che
ne
prende
53.000";
"Con
62.000
euro
annui,
tra
i
più
finanziati
anche
Londra
Sera,
che
però
solleva
più
di
un
dubbio
sulla
qualità
informativa
nella
comunità
italiana
della
capitale
britannica.
Diretto
dal
fotografo
Tommaso
Bruccoleri,
che
lo
pubblica
dal
1976
con
pochi
e
mal
pagati
collaboratori
(come
denuncia
il
webmaster,
che
dal
2012
ne
ha
addirittura
bloccato
la
versione
on
line),
il
settimanale
mette
insieme
agenzia
stampa
sulla
vita
degli
italiani
d'oltremanica,
molte
foto
e
pubblicità
riuscendo
a
uscire
in
formato
cartaceo
di
16
pagine
con
una
tiratura
che,
stando
alle
certificazioni
arriva
a
16.000
copie
a
settimana";
considerato
che:
l'articolo
prosegue
riportando
le
dichiarazioni
del
Dipartimento
per
l'informazione
ed
editoria
(Die)
della
Presidenza
del
Consiglio
dei
ministri
relativamente
alla
ripartizione
dei
contributi:
"La
torta
dei
contributi
viene
ripartita
sulla
base
di
alcuni
criteri,
tra
cui
qualità
informativa
della
pubblicazione,
numero
delle
pagine,
tiratura
e
copie
diffuse.
I
gruppi
editoriali
più
grandi
sono
di
solito
più
organizzati
e
riescono
a
ricevere
più
soldi";
per
quanto
riguarda
i
controlli
limitatamente
alle
riviste
realmente
diffuse
e di
interesse
tale
da
meritare
denaro
pubblico
il
Dipartimento
informa:
"Per
le
testate
che
hanno
effettivamente
sede
all'estero
non
abbiamo
modo
di
verificare
se
non
affidandoci
alla
rete
consolare
che
ben
conosce
il
territorio
e
può
capitare
che
le
pubblicazioni
più
collaborative
con
le
istituzioni
possano
ricevere
maggior
attenzione";
inoltre
il
quotidiano
riporta
che
le
sedi
consolari
si
limitano
a
registrare
la
presenza
di
pubblicazioni
che
richiedono
il
contributo
pubblico
per
l'editoria
all'estero,
in
quanto
come
riferiscono
dal
consolato
di
Londra:
"Alla
rappresentanza
diplomatica,
la
legge
non
richiede
di
entrare
nel
merito
della
sostanza
della
pubblicazione.
Nella
commissione
che
decide
la
ripartizione
delle
quote
i
funzionari
delle
rappresentanze
diplomatiche
non
figurano";
considerato
inoltre
che:
è
giunta
agli
interroganti
la
segnalazione
di
un
cittadino
italiano,
G.G.,
che
lamenta
di
essere
stato
sfruttato
dal
direttore
di
"Londra
Sera",
avendo
lavorato
diversi
anni
senza
ricevere
alcun
compenso
economico
per
il
giornale
italiano,
nonché
di
essere
stato
sottoposto
a
mobbing
e
stalking.
Inoltre
il
lavoratore
riferisce
di
aver
subito
svariate
minacce
ed
intimidazioni
da
persona
poco
raccomandabile
affinché
lasciasse
la
direzione
web
con
tutti
i
relativi
contatti
ottenuti
con
il
suo
impegno;
in
particolare
il
cittadino
avrebbe
ricoperto
diversi
ruoli
presso
il
suddetto
giornale
tra
cui
quello
di
webmaster
di
edizione
web,
segretario,
venditore
e
promoter,
e
per
ragioni
di
marketing
contattava
ogni
settimana
tutte
le
Regioni
d'Italia,
i
consorzi,
presidenti,
senatori,
assessori,
produttori,
testate
giornalistiche
per
fare
pubblicità
del
"Made
in
Italy"
da
tutte
le
Regioni
a
Londra,
si
chiede
di
sapere:
se
il
Governo
sia
a
conoscenza
della
deprecabile
vicenda
che
ha
visto
coinvolto
il
webmaster,
che
non
avrebbe
mai
ricevuto
compensi
per
la
direzione
del
web
e
per
il
lavoro
di
aggiornamento
che
dal
2008
al
2012
ogni
settimana
ha
sempre
curato
per
il
giornale
"Londra
Sera";
se
non
ritenga
urgente
adottare
iniziative,
anche
di
carattere
normativo,
al
fine
di
garantire
una
maggiore
trasparenza
nella
gestione
dei
contributi
pubblici
per
l'editoria
all'estero,
anche
alla
luce
del
caso
esposto
in
premessa;
quali
iniziative
di
competenza
intenda
assumere
affinché
si
giunga
ad
un
puntuale
controllo
dei
periodici
pubblicati
all'estero,
valutando
se
si
tratti
di
periodici
diffusi
e di
interesse
tale
per
la
comunità
da
considerare
il
contributo
governativo,
eliminando
ogni
possibile
margine
di
discrezionalità
che
potrebbe
portare
a
favorire
"le
pubblicazioni
più
collaborative
con
le
istituzioni".
Gli italiani all’estero hanno anche la loro stampa. Se una parte di quella nazionale è finanziata dallo Stato, anche le pubblicazioni dei connazionali sparsi per il mondo ricevono i loro contributi governativi. La torta da spartirsi è di 2 milioni di euro. Poco a fronte dei quasi 56 milioni di stanziamenti attuali all’editoria nazionale. Ma mentre questi ultimi sembrano andare verso la decurtazione in i tempi di spending review, i 2 milioni vengono portati a 3 nel 2014. Segno che gli interessi politici verso le circoscrizioni estere non sono pochi.
I soldi vengono ripartiti tra meno di un centinaio di pubblicazioni (tabella 1- tabella 2) molte delle quali ricevono contributi modesti intorno ai 10.000 euro annui. Spiccano però alcune testate che staccano decisamente le altre. Stando ai dati del 2012, gli ultimi disponibili, il primo fra tutti è L’Italiano (Argentina) con 219.000 euro l’anno, seguito da Comunità Italia (Brasile) 76.000, Corriere Italiano, Specchio e Cittadino Canadese (Canada) rispettivamente con 65.000, 60.000 e 47.000, fino alle riviste edite in Italia ma diffuse all’estero come Il messaggero di Sant’Antonio che riceve 66.000 euro e all’agenzia stampa Aise, con sede a Roma, che ne prende 53.000.
Con 62.000 euro annui, tra i più finanziati anche Londra Sera, che però solleva più di un dubbio sulla qualità informativa nella comunità italiana della capitale britannica. Diretto dal fotografo Tommaso Bruccoleri, che lo pubblica dal 1976 con pochi e mal pagati collaboratori (come denuncia il webmaster, che dal 2012 ne ha addirittura bloccato la versione online), il settimanale mette insieme agenzia stampa sulla vita degli italiani d’oltremanica, molte foto e pubblicità riuscendo a uscire in formato cartaceo di 16 pagine con una tiratura che, stando alle certificazioni arriva a 16.000 copie a settimana.
C’è da fidarsi? E chi controlla che sia tutto in regola? “La torta dei contributi viene ripartita sulla base di alcuni criteri, tra cui qualità informativa della pubblicazione, numero delle pagine, tiratura e copie diffuse” rispondono dal Dipartimento per l’informazione ed editoria (Die) della Presidenza del Consiglio. “I gruppi editoriali più grandi sono di solito più organizzati e riescono a ricevere più soldi”.
Come si fa però a controllare che si tratti di riviste realmente diffuse e di un interesse tale da meritare denaro pubblico? “Per le testate che hanno effettivamente sede all’estero non abbiamo modo di verificare se non affidandoci alla rete consolare che ben conosce il territorio”. Se è così il margine di discrezionalità appare molto ampio e “può capitare che le pubblicazioni più collaborative con le istituzioni possano ricevere maggior attenzione”, fanno capire dal Die.
È davvero così? “Alla rappresentanza diplomatica, la legge non richiede di entrare nel merito della sostanza della pubblicazione ” rispondono dal consolato di Londra. E ancora: “Nella commissione che decide la ripartizione delle quote i funzionari delle rappresentanze diplomatiche non figurano”. Insomma, le sedi consolari si limitano a registrare la presenza di pubblicazioni che richiedono il contributo pubblico per l’editoria all’estero. Sono altri i responsabili della buona o cattiva scelta.
E qui si potrebbe pensare al ruolo dei Comites, i comitati degli italiani all’estero di dubbia utilità di cui è in corso il rinnovo in questi giorni, che effettivamente hanno voce in capitolo nella segnalazione delle testate che meritano fondi per l’editoria. Il caso di Londra Sera non sarà certo unico al mondo, e forse neppure il peggiore. E soprattutto, la poca trasparenza non aiuta a capire se questi soldi – come sempre i nostri – sono spesi bene oppure no.
@andreavaldambri
Il Fatto Quotidiano, 16 ottobre 2014
Mr
Bruccoleri
ha
speso
anni
(dal
2012
al
2015)
a
diffamare
e
minacciare
la
sua
stessa
redazione
(noi
di
questo
sito
web
www.londrasera.com
che
abbiamo
lavorato
sodo
settimanalmente
dal
2008
al
2012);
ma
in
più,
senza
darci
alcun
compenso
e
rimangiandosi
tutte
le
promesse
che
ci
aveva
fatto
...
non
solo
si
autoelegge
MINISTERO
DELL'INFORMAZIONE,
ma
in
barba
a
tutti
dopo
aver
incassato
62.000
euro
PAGA
pure
una
nuova
redazione
web
e
apre
un
nuovo
sito
web.
Ma
poi
leggiamo
il
MINISTERO
DELL'INFORMAZIONE
cosa
promette
nel
cartaceo:
"GIORNALISMO PER PROFESSIONISTI
Diventa
giornalista
professionista
in Gran Bretagna e poi in Italia. In
meno
di
tre
mesi
otterrai la tessera di giornalista
professionista, e la tessera
di giornalista Internazionale
riconosciuta dalle autorità
di tutto il mondo.."
E A
NOI,
LA
SUA
VECCHIA
REDAZIONE
WEB
DI
WWW.LONDRASERA.COM
CHE
CI
HA
SCHIAVIZZATI
PER
5
ANNI?
Mtzè,
Mr
Bruccoleri
...
Mtzè!
Miss
Italia
con
Giovanni
Greco
-
direttore
LONDRA
SERA
INTERNATIONAL
Alcohol e Irriconoscenza
Secondo l'OMS, gli alcolisti
"sono bevitori con una dipendenza alcolica che ha raggiunto livelli così
alti da mettere in evidenza un marcato disturbo fisico od una chiara
interferenza con la loro salute fisica e mentale, con le loro relazioni
interpersonali e con il loro armonico sviluppo sociale ed economico,
oppure quei soggetti che mostrano i segni prodromici (iniziali) di una
simile evoluzione patologica".
LONDRA SERA -
Italian NewsWeek,
nato nel 1976
dedicato ai
connazionali
residenti in UK.
LONDRA SERA è
distribuito nelle
città di Londra,
Manchester e
Bedford, negli
aeroporti di Luton,
Stansted e Gatwick.
LONDRA SERA
giornale italiano
più diffuso a
Londra, distribuito
nelle edicole e
nelle librerie
specializzate, si
può trovare anche al
Bar Italia, al
National Geographic
di Regent Street, al
Consolato, in
Ambasciata,
all'Istituto
Italiano di Cultura,
alla Camera di
Commercio, Enit e
nei posti dove più è
concentrata la
comunità
anglo-italiana,
oltre alla
diffusione
settimanale negli
Uffici di
rappresentanza
Italiana nel mondo.
Disponibile per
abbonamento in
tutto il mondo.
Le pagine del
WebSite di Londra Sera sono in continuo
allestimento. Lo staff di Londra Sera si scusa
con i lettori e gli insersionisti per eventuali
ritardi nell'aggiornamento del nostro portale.
La redazione augura buone feste a tutti i nostri
affezionatissimi lettori, che sempre più
numerosi ci seguono e ci continuano a seguire.
Grazie di cuore.
Sagida
Syed,
direttore
editoriale
di Londra
Sera,
presenta in
questo video
la nostra
pubblicazione
in
Italiani all'Estero, i partiti chiedono il Governo risponde Linea Mondo - Speciale Italiani nel Mondo In studio Eugenio Marino (Resp. Pd Italiani nel mondo), Gianluigi Ferretti (Direttore de l’Italiano), Basilio Giordano (Senatore PDL). In collegamento da Londra il direttore di Londra Sera InternationalGiovanni Greco.
2 febbraio 2012
Per vendere bene in Gran Bretagna, o sei a Londra o sei su LONDRA SERA!
il primo giornale italiano del
Made in Italy
a grande diffusione.
Siamo
lieti di poter annoverare tra i nostri lettori Max Clifford,
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