L'Italia non finirà come la Grecia, ma deve approvare il prima possibile la manovra. È il messaggio della Germania secondo cui la bozza presentata dal Ministro delle Finanze GiulioTremonti “è molto convincente”. Il Ministro tedesco Wolfgang Schaeuble ha espresso infatti piena fiducia nell'Italia che non rappresenta “un caso problematico”. Anzi, “ogni voce sul raddoppio della linea di salvataggio europea non alcuna base reale”, aggiunge il ministro tedesco. “L'Italia - dice Schaeuble - è nel bel mezzo di una decisione di bilancio non facile, ma la bozza presentata dal ministro delle Finanze è molto convincente. Non ho dubbi che l'Italia prenderà la decisione giusta”.
   Stessa fiducia è stata espressa dalla Cancelliera Angela Merkel che, parlando al telefono con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è convinta che l'Italia prenderà le misure necessarie per quanto riguarda la manovra e in generale il risanamento dei conti. L'Italia su questo fronte “deve mandare un segnale importante, cioè l'adozione di un bilancio rispondente alle esigenze di risparmio e di consolidamento”, ha precisato la Cancelliera che ha aggiunto di avere “piena fiducia che il governo italiano approvi esattamente una manovra di questo tipo, di cui ho discusso con il premier italiano”. Questo è fondamentale per “ripristinare la fiducia nell'ambito della zona euro”, spiega la Merkel.
   E dopo le parole della Cancelliera e l'invito alla coesione per superare la crisi lanciato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, anche la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia lancia un appello: “Riunirsi intorno ai simboli del nostro Paese e lavorare tutti assieme nella stessa direzione per difenderlo e costruire un futuro migliore per i nostri figli. La manovra va approvata subito”.
   Più cauta l'opposizione che chiede di approvare la manovra entro settembre per avere un confronto serio sulla questione. “Avevamo chiesto che la manovra, che propone un impegno fino al 2014, fosse discussa in profondità – ha dichiarato il segretario del PD Pier Luigi Bersani - e ci eravamo impegnati al varo entro settembre. Il governo ci risponde con un decreto da esaminare in tre settimane solo al Senato e con un voto di fiducia. Questo non è un modo serio di collaborare. “Noi in Parlamento abbiamo sempre collaboratoe collaboriamo, ma basta chiacchiere e segnali di fumo da parte del governo”.
   Contrario al voto di fiducia alla manovra anche il presidente dell'Idv Antonio Di Pietro, secondo cui “l'opposizione responsabile deve impegnarsi a modificare questa manovra tenendo come punto di riferimento la stabilità finanziariae i parametri indicati dall'Europa ma un governo responsabile deve capire che ha commesso un errore grave mettendo in piedi una simile manovra e deve umilmente mettersi a disposizione del Paese e anche delle proposte delle opposizioni se vuole salvarlo”.