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LONDRA SERA
NUMERO 33, 23-29 agosto 2010 
 

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"L'IPPICA ITALIANA CHIAMA LONDRA"
“Ippodromo di San Siro,
i migliori trainers d'Italia”.

Nostro Servizio Speciale

Siamo a metà agosto ma la giornata fa presagire che l’estate milanese è ormai terminata, la pioggia la fa da padrona da più di due giorni e le temperature sono scese sensibilmente sotto la media. Più che un clima mediterraneo ricorda molto un clima dell’Europa del Nord. La mia destinazione stamattina è l’Ippodromo di San Siro di Milano, luogo a me caro non solo per la passione innata dei cavalli ma anche perché da mesi, grazie alla tenacia di persone come la Sig.ra Maria Sacco (presidente del Comitato per la Difesa dell’Ippodromo di Milano, presidente Allenatori Galoppo Milano ed ex-storica fantina italiana), si svolge una battaglia silenziosa tra Istituzioni e settore ippico affinché le piste di allenamento dell’Ippodromo non vengano dismesse e la loro destinazione d’uso modificata da verde ippico sportivo a terreno edificabile.

Fermate la speculazione
e la chiusura
del tempio dell'ippica italiana



 [NUMERO 15, Aprile 2010]

La tenacia e la forza di Maria Sacco sono contagiose. Arrivata a destinazione nel buio di una Milano addormentata e vacanziera, i cavalli già insellati sono pronti dalle sei del mattino e non attendono altro che correre su quelle meravigliose piste sopra citate conosciute col nome di Trenno e Maura che fanno da cornice a tutto il comprensorio ippico milanese. L’Ippodromo di Milano si pone, da oltre un secolo, tra i più prestigiosi palcoscenici ippici a livello mondiale. Le sue piste di allenamento, immerse in enormi spazi verdi di grande suggestione, sono tra le più importanti in Europa grazie ad una completa varietà di percorsi…. Motivo della mia presenza all’Ippodromo per quella giornata è anche l’intervista per il giornale ‘Londra Sera’ con il Sig. Alduino Botti del Team Fratelli Botti, uno dei più grandi e riconosciuti allenatori di cavalli in Italia e all’estero. Il Sig. Botti mi riceve presso gli uffici della sua scuderia sita all’interno dell’Ippodromo di Milano, nell’area delle vecchie scuderie.

Varcata la soglia ho la sensazione di entrare in un’epoca passata, dove la storia dell’Ippica del nostro Paese si respira e si percepisce ad ogni metro. E quella che io chiamo ‘Magia San Siro’ perché l’Ippodromo è davvero un posto magico. Alduino Botti, in questa conversazione informale mi racconta di come è nato il Team Botti. 5 generazioni di Famiglia interamente dedicate ai cavalli da corsa. Le origini di questa formidabile famiglia di allenatori, la cui bandiera non per nulla porta il nome di Dioscuri (i fratelli per eccellenza nella mitologia greca), nasce nel 1950 quando Edmondo Botti, di origine maremmana ma milanese d’adozione, aprì una scuderia dopo essere stato un buon fantino in piano e in ostacoli. Nel 1969, dopo quasi un ventennio di ottima carriera da allenatore, alla sua morte, il testimone venne preso dai figli Alduino e Giuseppe. A 20 anni Alduino Botti sognava di diventare fantino e per un certo periodo ottenne anche numerosi riconoscimenti vincendo un GR1, un Gran Criterium e un Premio Parioli. Il destino però volle per lui una strada diversa e, a causa della sua statura troppo elevata, dovette a malincuore rinunciare alla carriera di fantino e trasformare quella passione e dedizione in una carriera ippica fatta di vittorie come allenatore di cavalli. La carriera dei Fratelli Botti, prende da subito il decollo e 30 anni più tardi, dopo 36 scudetti vinti, onorificenze e premi vari diventano gli allenatori di cavalli da corsa più importanti in Italia e più riconosciuti all’estero. Le Scuderie Dioscuri vantano ad oggi 200 cavalli tra i centri di allenamento di Milano e quello di Cenaia Crespina in Provincia di Pisa. Il Sig. Alduino Botti mi parla delle differenze di allenamento tra Italia ed estero - citando soprattutto la Gran Bretagna, dove tra l’altro suo figlio Marco ha un centro di allenamento a New Market - facendomi riflettere sul fatto che anche i fattori climatici del nostro Bel Paese non vengono in aiuto a questo tipo di attività. Ad esempio, gli allenamenti che si effettuano nel periodo primaverile ed estivo possono raggiungere temperature e tassi di umidità superiori alla media, che costringono un dispendio di energie e liquidi molto elevato per i cavalli, mentre in Inghilterra, si raggiungono temperature che difficilmente superano i 28°C, se ci aggiungiamo che le piste di allenamento anglosassoni vantano la particolarità di essere poste in ‘salita’, si ottengono allenamenti che possono, con l’andare del tempo, produrre maggiori risultati. A tal proposito mi cita il loro centro di Allenamento a Cenaia Crespina (Pisa), 35 ettari di terreno dove sono stati allenati alcuni campioni quali: Ramonti, Silver Cup e Becrux che sono sicuramente entrati nella storia del galoppo italiano e mondiale. A Pisa, ormai da 12 anni, si occupano a pieno titolo dell’allenamento Stefano e Endo Botti. - A suo avviso cosa manca all’ippica italiana per essere competitiva come quella degli altri Paesi europei? “Il settore è in crisi ormai da diversi anni non solo per colpa della politica italiana, ma anche perché la ‘moda’ delle scommesse online, del superenalotto e delle macchinette per i giochi d’azzardo hanno spostato l’attenzione degli scommettitori - un tempo totalmente dedicata al settore ippico grazie alle giocate del vecchio Totip - a quest’ultime forme di gioco che, per le Aziende che gestiscono le scommesse, sono sicuramente più redditizie e veloci. La mancanza di aziende sponsor all’interno del settore ippico-Italia è la spada di Damocle che fa cadere la testa. All’estero è diverso, gli sponsors pagano i premi destinati alle corse e molti degli stessi premi sono dedicati o portano il nome dello sponsor stesso”. - E perché in Italia non avviene? “Principalmente credo perché non c’è la TV che ci segue perché secondo lei un’azienda dovrebbe investire se il suo brand non viene visto da un pubblico consistente? In secondo luogo sono convinto che molte persone in Italia considerano l’ippica un ‘brutto settore’, legato a scommesse clandestine e giri loschi.Purtroppo i media tendono a fare di tutta un’erba un fascio. Un articolo che cita un’unica corsa clandestina disputata magari sull’asfalto in uno sparuto paesello equivale per i nostri media a mettere in croce l’intero mondo dell’Ippica che invece è fatto di veri professionisti e gente onesta che si sveglia tutti i giorni alle 5 del mattino per allenare i cavalli”. - Forse i professionisti stessi dovrebbero impegnarsi di più per risollevare le sorti di questo sistema, e come? “Riqualificando gli Ippodromi stessi, incrementando la comunicazione sia per gli eventi ippici che per quelli affini al settore ippico, riportando il pubblico agli Ippodromi e alle corse per il gusto di partecipare ad una vera emozione. A Milano, durante le corse 30 anni fa, il vero pubb l i c o dell’Ippodromo era costituito da famiglie con i bambini. Il nostro non è più uno sport vero e proprio, è diventato un business, dove si gareggia solo per vincere e g u a d a g n a r e soldi, l’introito economico ha preso il sopravvento sulla competizione sportiva, si gareggia solo per un ritorno economico”. Nel salutare il Sig. Alduino Botti gli chiedo la possibilità di fare una foto per il giornale, ci troviamo nel cortile delle scuderie dove c’è un continuo via-vai di cavalli, artieri e fantini…. posa di rito e foto scattata. Ringrazio per la cortesia e la disponibilità il Sig. Alduino Botti e nel congedarmi, alzando lo sguardo in alto, mi accorgo solo in un secondo momento che è uscito anche il sole. Quel posto è proprio magico.

Magdalen Rodighiero

Ippodromo di San Siro, i migliori trainers d'Italia
a destra Alduino Botti (Scuderie Dioscuri)

 

 

 



il
Comitato per la Difesa dell'Ippodromo di San Siro - Milano, è visibile a questo stesso indirizzo nel social network FaceBook

 


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