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INFLAZIONE
RADDOPPIATA
IN
UN
ANNO |
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A
dicembre
2010
l'indice
dei
prezzi
al
consumo
in
Italia
è
cresciuto
dello
0,4%
rispetto
al
mese
di
novembre
e
dell'1,9%
rispetto
allo
stesso
mese
dell'anno
precedente,
il
dato
più
alto
dal
2008.
Non
solo.
Nel
2010
il
tasso
d'inflazione
medio
annuo
in
Italia
è
salito
all'1,5%,
quasi
raddoppiando
il
dato
dello
0,8%
registrato
nel
2009.
Quello
di
dicembre
(+1,9%)
è
l'aumento
tendenziale
più
alto
del
2010
mentre
la
crescita
più
bassa
dei
prezzi
(+1,2%)
si è
registrata
a
febbraio.
Da
queste
stime
dell'Istat
emerge
come
gli
aumenti
congiunturali
più
significativi
dell'indice
si
sono
verificati
per
i
capitoli
Trasporti
(+1,4%),
Comunicazioni
(+0,6%)
e
Ricreazione,
spettacoli
e
cultura
(+0,5%).
Prezzi
stabili
rispetto
a
novembre
2010
nei
capitoli
Bevande
alcoliche
e
tabacchi
e
Servizi
sanitari
e
spese
per
la
salute,
mentre
sono
scesi
nei
capitoli
Servizi
ricettivi
e di
ristorazione
(-0,3%)
e
Istruzione
(-0,1%).
Rispetto
al
dicembre
2009
gli
incrementi
più
elevati
si
sono
registrati
nei
capitoli
Trasporti
(+4,2%),
Abitazione,
acqua,
elettricità
e
combustibili
(+3,5%)
e
Altri
beni
e
servizi
(+3,2%).
Una
variazione
tendenziale
negativa
si è
verificata
nel
capitolo
Comunicazioni
(-0,6%).
L'inflazione
è in
crescita
a
dicembre
anche
nei
Paesi
dell'Eurozona.
Secondo
la
stima
di
Eurostat,
per
il
mese
scorso
il
tasso
di
inflazione
annuo
è
del
2,2%,
in
aumento
rispetto
all'1,9%
di
novembre.
Per
il
Codacons
i
dati
sull'inflazione
dell'Istat
sono
''molto
preoccupanti.
Anche
se
l'inflazione
si
fermasse
per
tutto
il
2011
all'1,9%,
si
determinerebbe
una
stangata
per
le
famiglie
italiane
pari
a
567
euro
su
base
annua
-
dice
il
Codacons
-.
Se
invece,
come
temiamo,
il
trend
di
risalita
dell'inflazione
si
confermasse
nel
corso
del
2011,
allora
la
stangata
salirebbe
addirittura
a
902
euro
a
famiglia,
come
previsto
dalle
associazioni
aderenti
a
Casper
(Adoc,
Codacons,
Movimento
difesa
del
cittadino
e
Unione
Nazionale
Consumatori)''. |
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GREENPEACE:
IL
GIAPPONE
RICONOSCE
LE
SUE
COLPE
"La
prima
bella
notizia
del
2011"
per
Greenpeace
è
che
"l'Agenzia
giapponese
per
la
pesca,
che
gestisce
la
caccia
"scientifica"
alle
balene
nell'Oceano
Antartico,
ammette
che
suoi
funzionari
hanno
accettato
in
regalo
tagli
pregiati
di
carne
di
balena.
È la
prima
volta
–
afferma
l’organizzazione
ambientalista
-
che
il
Giappone
riconosce
le
sue
colpe.
È
una
dura
sconfitta
per
il
vergognoso
programma
di
caccia
baleniera".
Greenpeace
ha
cominciato
a
denunciare
questo
scandalo
già
nel
2008,
quando
due
attivisti,
Junichi
e
Toru,
hanno
intercettato
due
delle
numerose
casse
contenenti
carne
di
balena,
destinate
a
membri
dell'equipaggio
delle
baleniere
per
uso
"privato".
Junichi
e
Toru,
noti
come
i
"Tokyo
Two",
sono
riusciti
a
smascherare
davanti
agli
occhi
di
tutto
il
mondo
la
corruzione
del
programma
baleniero
e
per
questo
sono
stati
successivamente
denunciati
e
condannati
in
Giappone,
nonostante
gli
appelli
dei
sostenitori
di
Greenpeace
e di
organizzazioni
come
Amnesty
International.
"Oggi
–
afferma
Alessandro
Giannì,
Direttore
delle
Campagne
Greenpeace
Italia
-
possiamo
finalmente
dire
che
il
sacrificio
dei
"Tokyo
Two"
non
è
stato
vano.
Così
come
l’impegno
di
milioni
di
persone
in
tutto
il
mondo
che
ci
appoggiano.
Continueremo
a
denunciare
le
pratiche
corrotte
che
portano
ogni
anno
al
vergognoso
massacro
di
centinaia
di
balene,
in
modo
da
renderne
più
vicina
la
fine". |
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