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NUMERO 2, Gennaio 2011

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Cerca fra i nostri servizi, usa parole italiane come ad es: "vino", "moda"... Appariranno  pagine con la cronaca dell'evento italiano in Uk che cercavi.

 

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NASCE MANGITALIA IL MARCHIO DELLA CUCINA TUTTA ITALIANA

Nasce, piace immaginare, sotto l’auspicio del 150.mo anniversario dell’Unità d’Italia, oltre che con il patrocinio concesso dal Ministero per lo Sviluppo Economico, l’innovativo marchio "Mangitalia", gestito dall’omonima Associazione in difesa dell'enogastronomia made in Italy. Il marchio inizia il suo percorso con l'obiettivo di adoperarsi, mediante opportune azioni, perché le genuinità italiane abbiano la visibilità che meritano nel vasto ed ormai globale mercato della ristorazione. Perché se i locali etnici sono immediatamente identificabili dal cliente, non altrettanto evidente è la natura autenticamente italiana dei servizi offerti da ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, wine bars e via dicendo. O meglio, si tende a darla per scontata, quando potrebbe non esserlo, o esserlo soltanto in parte. Se, come tutti sanno, nel mondo un’infinità di locali si richiamano solo nominalmente alla cucina italiana, ma non garantiscono la provenienza dei prodotti e la reale conoscenza e pratica della nostra gastronomia, abbiamo ritenuto necessario dare vita ad una associazione che promuova il consumo responsabile e tuteli gli utenti dalle mistificazioni sul territorio nazionale. È noto, a questo riguardo, quanto siano imitati nel mondo i prodotti dell’agroalimentare nazionale, la cui contraffazione, oltre ad essere spesso nociva per gli ignari consumatori a causa della scadente o cattiva qualità degli ingredienti, determina per l’Italia una perdita stimata di ben 2,8 miliardi di euro l’anno (dato del 2010). Una cifra enorme, che una concorrenza cinica e spregiudicata sottrae ai nostri produttori e al Pil nazionale. Non si tratta tuttavia di un mero, benché vitale, calcolo economico. L’immensa varietà dell’offerta dalla nostra produzione enogastronomica nei diversi settori dell’alimentazione non ha eguali e non può venire mortificata da un commercio internazionale che specula e lucra semplicemente avvalendosi di denominazioni assonanti: classico l’esempio del "parmesan" smerciato per autentico Parmigiano, ma i casi analoghi sono innumerevoli e francamente mortificanti. Gli onesti ristoratori sul nostro territorio, che sono il veicolo primario della qualità servita alla clientela, devono poter concorrere, consapevolmente, alla tutela e alla diffusione dell’autentica cucina italiana e regionale: Mangitalia si rivolge in primo luogo proprio a loro, ne sollecita l’adesione mediante un atto di autocertificazione che rappresenta per l'associazione, ma soprattutto per i consumatori, la presa di coscienza di essere tutori attivi del grande patrimonio culturale rappresentato dalla cucina e dall’enologia italiane e una chiara assunzione di responsabilità. In quest’ottica la figura del ristoratore acquista un ruolo ed un rilievo determinanti, perché egli si rende attore di una corretta e matura politica di salvaguardia, di lavorazione e di comunicazione del vero prodotto italiano: con l’autocertificazione della effettiva rispondenza del suo operato ad alcuni parametri individuati come fondamentali e indispensabili, il gestore partecipa così in prima persona alla difesa e alla promozione dell’enogastronomia italiana. E poiché la trasparenza è l’arma vincente di un confronto altrimenti condotto sul piano della mistificazione e della reticenza, egli potrà rendersi riconoscibile mediante il marchio Mangitalia che ne attesti l’adesione al progetto. Un progetto, questo di Mangitalia, che vuole sostenere i ristoratori in un contesto inflazionato da un’offerta spesso indistinta e fornire di riflesso ai consumatori la sicurezza di una scelta ottimale. Ben al di fuori dello "spazio grigio" della appropriazione fraudolenta della qualifica di "italiano" per prodotti e servizi che non lo sono, Mangitalia vuole distinguersi come punto fermo, chiaro e accessibile, sul quale gestori e clienti si incontrino nel comune apprezzamento dell’antica e sapiente civiltà alimentare italiana e regionale. Nelle prossime settimane i ristoratori di tutta Italia verranno contattati singolarmente per proporre l’adesione all’iniziativa. I ristoratori che aderiranno al progetto garantiranno la gestione italiana del loro locale, un capo-cuoco italiano (o, se non italiano, operante in Italia da almeno 5 anni), un menu tutto italiano e l’uso di ingredienti in cucina provenienti esclusivamente da agricoltura, allevamento, caccia e pesca italiani. Sarà questa la miglior garanzia - cliente abituale o turista che sia - per poter gustare tutta la nostra tradizione enogastronomica. E in www.mangitalia.it confluiranno tutte le informazioni sui ristoratori, la possibilità di cercarli e di conoscere la loro offerta, le iniziative divulgative, le rubriche sulla cucina italiana e regionale: il tutto in diverse lingue, in modo da calamitare l’attenzione anche dei milioni di turisti stranieri. Con i ristoratori associati Mangitalia, potremo così ben dire: a tavola!

MASTER IN CULTURA DEL CIBO E DEL VINO

È appena iniziata a Valdobbiadene, la 5ª edizione del Master universitario di primo livello in Cultura del Cibo e del Vino, realizzato dall’Università di Ca’ Foscari di Venezia. Si tratta di un corso a carattere interdisciplinare, al quale possono accedere i laureati di qualsiasi facoltà (triennali, magistrali o di vecchio ordinamento): un’autentica Scuola a chilometri 0, la cui mission è valorizzare il patrimonio alimentare, vitivinicolo ed enogastronomico di un made in Italy che esprime tutto il valore e le potenzialità della tradizione. Il Master, coordinato dal Prof. Roberto Stevanato di Ca’ Foscari e ideato da Gianni Moriani, intende rispondere alla sempre maggiore richiesta di qualificate competenze professionali nella gestione e valorizzazione del patrimonio alimentare e vitivinicolo. L’iniziativa è patrocinata dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla Regione del Veneto. "La cultura è soprattutto la capacità di costruire innovazione e comunicare sensazioni capaci di migliorare il nostro modo di rapportarci con il mondo e con noi stessi – ha sottolineato il presidente del veneto Luca Zaia – a partire dalla nostra identità e dal nostro territorio. La cultura del cibo e del vino esprime l’evento culturale in un segmento molto particolare delle a t t i v i t à umane, s p e s s o trascurato perché più quotidiano ma per questo a n c h e più soggetto agli attacchi d e l l a banalità. È invece importantissimo - ha aggiunto - perché diventa il primo e obbligato approccio con il territorio stesso e con le nostre radici, delle quali deve trasmettere lo spirito profondo, la storia e nello stesso tempo la capacità di guardare avanti. Da qui la cultura del cibo e del vino diventa anche un fatto economico, perché valorizza quell’ospitalità che rappresenta uno dei nostri primati". "In una regione come la nostra, dove il turismo è un settore da 12 milioni di fatturato e oltre 60 milioni di presenze, delle quali 36 milioni di ospiti stranieri provenienti da ogni parte del mondo – gli ha fatto eco l’assessore alla formazione professionale Elena Donazzan – il sapere del cibo e del vino è un ulteriore valore aggiunto indispensabile per vincere la sfida della mondializzazione. Il sapere però non si improvvisa, ma si costruisce e si persegue, con l’aggiornamento, la conoscenza e la volontà. Per questo l’iniziativa di Ca’ Foscari è importante e rappresenta un faro rispetto alle sirene della omogeneità dei gusti che popolano l’agroalimentare mondiale". "Sono particolarmente felice che Valdobbiadene – ha sottolineato il sindaco Bernardino Zambon – leghi sempre più la propria identità a Venezia attraverso la cultura e gli eventi più significativi dei suoi prodotti e territori". "Crediamo da sempre nel valore dello studio e della ricerca – ha commentato dal canto suo il presidente di Latteria Soligo, Lorenzo Brugnera – quali strumenti strategici per la continua valorizzazione dell'insostituibile valore del produttore di latte nell'economia del territorio". "Questo Master ha un enorme potenziale, ancora inespresso – ha affermato Gianluca Bisol, direttore generale di Bisol – e si tiene nel territorio, trasmettendo un autentico sentire del prodotto: gli studenti possono venire a contatto con importanti aziende e opinion leader di settore".

TASK FORCE PER IL SOSTEGNO ALLOLIO ITALIANO NEL MONDO

Quattrocentomila euro di cofinanziamento per il biennio 2011-2012 per sostenere azioni promozionali dell’olio extra vergine di oliva 100% di alta qualità nel mondo. L’intesa operativa MSE-ICE-UNAPROL è stata firmata a Roma da Pietro Celi, direttore generale per la promozione degli scambi del Ministero dello Sviluppo Economico, dall’ambasciatore Umberto Vattani, presidente dell’ICE e da Massimo Gargano, presidente di Unaprol. Si tratta del primo esperimento in assoluto che vede la collaborazione tra pubblico e privato per il sostegno di azioni in favore dell’olio extra-vergine di oliva di alta qualità italiano. "Un’intesa operativa strategica tesa migliorare l’efficacia degli interventi pubblici nel settore dell’internazionalizzazione del sistema produttivo italiano", ha affermato il direttore generale del MSE Pietro Celi. "Ci sono già i primi segnali della ripresa economica. La macchina dell’export si è rimessa in moto e già nel periodo gennaio-agosto 2010, le esportazioni di olio di oliva vergine in generale sono cresciute del 14,8% in valore e del 13,8% in volume rispetto allo stesso periodo del 2009 e per tutte le aree geografiche e paesi del mondo. Un indicatore positivo – ha poi concluso Celi - che fa sperare in una ripresa dell’export italiano di uno dei prodotti simbolo del made in Italy agroalimentare". L’intesa operativa, che scaturisce dalla firma del primo accordo di settore tra il ministero dello Sviluppo Economico e la stessa Unaprol, avvenuta nel corso dell’ultimo SOL di Verona, entra ora nella fase operativa. Il programma prevede azioni congiunte fra operatori e giornalisti in Italia; eventi promozionali all’estero con seminari; azioni di sensibilizzazione dei consumatori. "L’ICE di anno in anno sostiene nei mercati esteri oltre duemila aziende esportatrici del settore agro-alimentare", ha ricordato Vattani. "La partecipazione è stata più importante per il settore oleicolo dove l’ICE coinvolge nelle proprie iniziative promozionali alcune centinaia di aziende sia in Italia, nelle principali iniziative promozionali quali il concorso nazionale Ercole Olivario o la fiera SOL, sia all’estero, organizzando incontri di affari con gli operatori specializzati dei canali di vendita. Nel 2010 si sono svolti incontri specifici per l’olio italiano a Parigi, Amsterdam e Bruxelles. Nelle principali manifestazioni fieristiche quali il SIAL di Parigi, la Fancy Food di New York e la Foodex di Tokyo la partecipazione italiana è stata la più importante. Grazie a quest’accordo - ha proseguito Vattani - daremo un ulteriore impulso e sostegno alla proiezione internazionale di un prodotto di punta del settore agro-alimentare, indirizzandoci verso Paesi di grande prospettiva come il Nord America, l’Europa e l’Asia (Cina, Hong Kong e Giappone) quali importanti mercati del futuro. L’ICE – ha concluso Vattani - organizzerà delle missioni di delegazioni di compratori provenienti da questi paesi prevedendo per loro la visita ai principali distretti produttivi. Particolari iniziative si svolgeranno in Canada, con la partecipazione al SIAL, dall’11 al 13 maggio a Toronto dove l’Italia sarà il Paese ospite d’onore, ed in Austria, nell’autunno 2011. È la conferma che l’olio extra vergine di oliva sia sempre di più un prodotto che piace giunge dai dati del export". "Le aree di consumo più importanti si confermano l’Unione Europea, gli Stati Uniti con il Canada e l’Est asiatico - sottolinea Massimo Gargano presidente di Unaprol -. Ci sono nuovi paesi consumatori come l’Australia e la Russia che hanno imparato ad apprezzare questo prodotto; in Russia per esempio, nonostante la crisi, lo scorso anno le nostre esportazioni di olio extra vergine di oliva sono aumentate del 2%, ma anche Canada e Giappone stanno consolidando ed aumentando i propri livelli di consumo". Tutte queste iniziative vanno ad aggiungersi e coordinarsi ad altri programmi di promozione sui mercati esteri previsti per il 2011 dall’ICE per il settore agro-alimentare e per l’olio in particolare e da Unaprol, nell’ambito di programmi sviluppati con il co-finanziamento di Unione Europea e del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e la collaborazione di Veronafiere.

LA DIETA PER RITROVARE LA FORMA E COMBATTERE IL FREDDO

Un decalogo per ritrovare la forma dopo le feste, senza troppe rinunce a tavola. Le regole le suggerisce l’Inran, l’ente pubblico italiano per la ricerca in materia di alimenti e nutrizione vigilato dal Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali. E sono: "Rispettate la naturale cadenza dei pasti, evitando di smangiucchiare continuamente; fate una buona colazione e magari, nei giorni prima delle festività, optate per un pranzo leggero di sola frutta e verdura. Assaggiate di tutto un po’, senza eccedere nelle quantità e senza chiedere il bis. Mangiate frutta e verdura in abbondanza, meglio se prima delle portate più peccaminose. Mettete a tavola porzioni piccole. Per ingannare l’occhio che, come è noto, vuole la sua parte e intende essere rassicurato sulla quantità di cibo che ci si appresta a mettere in bocca, si possono utilizzare piatti di diametro minore oppure si può coprire lo spazio rimasto vuoto con decorazioni. Se siete voi a decidere il menù evitate besciamelle, carni grasse, intingoli eccessivi. Preferite, invece, pesce e verdura per condire i primi, ne guadagnerete in gusto e leggerezza; ma soprattutto contenete l’esplosione di dolci e frutta secca tipica delle feste. Bevete molta acqua, ma poco alcol; attenzione al pane che accompagna un pasto già elaborato, alle creme di farcitura di panettoni e pandori di ultima generazione, già buonissimi nella loro versione classica. Cerchiamo di distribuire gli alimenti nell’arco della giornata. Meglio non aggiungere una fetta di torta alla fine di un pranzo già ricco, quando già sappiamo che il pomeriggio mangeremo un dolce. Ma, se proprio avete esagerato, il fatidico giorno dopo non fatevi tentare dagli avanzi e tenetevi leggeri, con frutta e verdura in quantità e grassi limitati al minimo". "A fronte di entrate accresciute nel nostro organismo – prosegue il decalogo - diventa indispensabile aumentare le uscite per mantenere in pareggio il nostro bilancio energetico. Fondamentale quindi impegnarsi ogni giorno a fare regolarmente attività fisica: camminare, andare in bicicletta, salire le scale, portare a spasso il cane, aiuterà a bruciare le calorie in eccesso. Occorre però essere consapevoli che l’attività fisica aiuta, ma non è la panacea che ci permette abbuffate senza limite. Basti pensare che ci vuole 1 ora e mezza di camminata o mezz’ora di bicicletta per smaltire una minuscola fetta di panettone". "Fate un piano di buoni propositi di inizio anno, scegliete una attività fisica che vi piaccia e che vi faccia spendere energia. Il piacere è l’unica ragione che vi farà essere costante. Il ballo, il nuoto, la corsa il pomeriggio, la camminata lunga senza essere intensa: va tutto bene, purché sia fatto in modo costante e regolare. Ma attenzione: questo non vi consentirà di mangiare quanto volete, ma vi aiuterà a mantenere alto il metabolismo, a perdere massa grassa a favore di quella magra (quindi a essere più sodi, ossia a sembrare più magri) e a mantenere una salute ottimale, abbassando pressione, colesterolo e glicemia". "Il nostro decalogo - afferma Andrea Ghiselli, medico nutrizionista, dirigente di ricerca Inran e responsabile del sito sapermangiare.mobi - si basa sulla considerazione che il nostro corpo, macchina risparmiatrice, tiene una contabilità implacabile sulle entrate e le uscite. Rassegniamoci: è oramai dimostrata l’inefficacia e la nocività delle diete lampo, dall’effetto yoyo, deleterie soprattutto perché a forza di perdere e riacquistare peso spostiamo il nostro metabolismo talmente in basso che dobbiamo mangiare sempre meno per mantenere il peso con fatica. Esattamente l’opposto del dimagrimento che si ottiene associando alla dieta l’esercizio fisico". E se il Mipaaf pensa alla dieta contro i grassi, Coldiretti propone la dieta antigelo, contro i malanni provocati dall’ondata di maltempo che con freddo e gelo ha segnato l’intera Penisola. Difatti, che un valido aiuto può venire da una giusta alimentazione, calibrata per rafforzare, con l’apporto di vitamine e altre sostanze antiossidanti, le difese immunitarie dal rischio d’insorgenza dell’influenza e raffreddamento, e ricca di alimenti energetici e nutrienti, in grado di dare il giusto apporto di fibre, ferro, sali minerali. In questo periodo dell’anno è necessario prendere le dovute precauzioni per rafforzare l’organismo in vista dei disturbi stagionali: le vitamine più importanti in questo tipo di alimentazione sono la vitamina C, dalle proprietà antiossidanti e toccasana per il sistema immunitario, presente soprattutto nella frutta fresca di stagione, come i nostri agrumi e i kiwi; la vitamina A, presente in numerose verdure di stagione, oltretutto ricche anch’esse di vitamina C e sali minerali, come spinaci, cicoria, zucca, ravanelli, zucchine, carote, broccoletti; la vitamina B, che coadiuva l’organismo nel trasformare il cibo in energia, e si trova soprattutto in cereali integrali, avena, carne rossa, verdure a foglia verde, tuorlo d’uovo e ceci; la vitamina D, ottimo sostegno per il sistema immunitario e per l’umore, che d’inverno, a causa della diminuita luce solare, è bene assumere tramite i cibi che maggiormente la contengono, come pesce, fegato, latte e uova. È utile anche assumere vitamina E attraverso frutta secca e olio extra vergine di oliva. Fonte di antiossidanti sono il melograno e l’uva. Aglio e cipolla, inoltre, soprattutto se ingeriti crudi, hanno un significativo potere antibatterico. La dieta invernale deve apportare calore, energia e nutrimento, unendo e bilanciando gusto e salubrità: un alimento molto utile in questo è il miele, ottimo dolcificante, soprattutto a colazione, insieme al latte. Fondamentali i legumi perché, oltre ad apportare energia, contengono ferro e sono ricchi di fibre che aiutano l’organismo a smaltire i sovraccarichi migliorando le funzionalità intestinali, in più contengono lecitina, fonte di fosforo ed immunizzante per le infezioni batteriche. Non vanno dimenticate le proteine, tramite la giusta porzione sia di pesce sia di carne bianca e rossa. Sarebbe opportuno consumare tali cibi ancora freschi, soprattutto frutta e verdura, e il più vicino possibile al luogo di produzione, di modo da sfruttarne appieno le proprietà senza che vengano disperse o intaccate.

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