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NASCE
MANGITALIA
IL
MARCHIO
DELLA
CUCINA
TUTTA
ITALIANA
Nasce,
piace
immaginare,
sotto
l’auspicio
del
150.mo
anniversario
dell’Unità
d’Italia,
oltre
che
con
il
patrocinio
concesso
dal
Ministero
per
lo
Sviluppo
Economico,
l’innovativo
marchio
"Mangitalia",
gestito
dall’omonima
Associazione
in
difesa
dell'enogastronomia
made
in
Italy.
Il
marchio
inizia
il
suo
percorso
con
l'obiettivo
di
adoperarsi,
mediante
opportune
azioni,
perché
le
genuinità
italiane
abbiano
la
visibilità
che
meritano
nel
vasto
ed
ormai
globale
mercato
della
ristorazione.
Perché
se i
locali
etnici
sono
immediatamente
identificabili
dal
cliente,
non
altrettanto
evidente
è la
natura
autenticamente
italiana
dei
servizi
offerti
da
ristoranti,
trattorie,
osterie,
pizzerie,
wine
bars
e
via
dicendo.
O
meglio,
si
tende
a
darla
per
scontata,
quando
potrebbe
non
esserlo,
o
esserlo
soltanto
in
parte.
Se,
come
tutti
sanno,
nel
mondo
un’infinità
di
locali
si
richiamano
solo
nominalmente
alla
cucina
italiana,
ma
non
garantiscono
la
provenienza
dei
prodotti
e la
reale
conoscenza
e
pratica
della
nostra
gastronomia,
abbiamo
ritenuto
necessario
dare
vita
ad
una
associazione
che
promuova
il
consumo
responsabile
e
tuteli
gli
utenti
dalle
mistificazioni
sul
territorio
nazionale.
È
noto,
a
questo
riguardo,
quanto
siano
imitati
nel
mondo
i
prodotti
dell’agroalimentare
nazionale,
la
cui
contraffazione,
oltre
ad
essere
spesso
nociva
per
gli
ignari
consumatori
a
causa
della
scadente
o
cattiva
qualità
degli
ingredienti,
determina
per
l’Italia
una
perdita
stimata
di
ben
2,8
miliardi
di
euro
l’anno
(dato
del
2010).
Una
cifra
enorme,
che
una
concorrenza
cinica
e
spregiudicata
sottrae
ai
nostri
produttori
e al
Pil
nazionale.
Non
si
tratta
tuttavia
di
un
mero,
benché
vitale,
calcolo
economico.
L’immensa
varietà
dell’offerta
dalla
nostra
produzione
enogastronomica
nei
diversi
settori
dell’alimentazione
non
ha
eguali
e
non
può
venire
mortificata
da
un
commercio
internazionale
che
specula
e
lucra
semplicemente
avvalendosi
di
denominazioni
assonanti:
classico
l’esempio
del
"parmesan"
smerciato
per
autentico
Parmigiano,
ma i
casi
analoghi
sono
innumerevoli
e
francamente
mortificanti.
Gli
onesti
ristoratori
sul
nostro
territorio,
che
sono
il
veicolo
primario
della
qualità
servita
alla
clientela,
devono
poter
concorrere,
consapevolmente,
alla
tutela
e
alla
diffusione
dell’autentica
cucina
italiana
e
regionale:
Mangitalia
si
rivolge
in
primo
luogo
proprio
a
loro,
ne
sollecita
l’adesione
mediante
un
atto
di
autocertificazione
che
rappresenta
per
l'associazione,
ma
soprattutto
per
i
consumatori,
la
presa
di
coscienza
di
essere
tutori
attivi
del
grande
patrimonio
culturale
rappresentato
dalla
cucina
e
dall’enologia
italiane
e
una
chiara
assunzione
di
responsabilità.
In
quest’ottica
la
figura
del
ristoratore
acquista
un
ruolo
ed
un
rilievo
determinanti,
perché
egli
si
rende
attore
di
una
corretta
e
matura
politica
di
salvaguardia,
di
lavorazione
e di
comunicazione
del
vero
prodotto
italiano:
con
l’autocertificazione
della
effettiva
rispondenza
del
suo
operato
ad
alcuni
parametri
individuati
come
fondamentali
e
indispensabili,
il
gestore
partecipa
così
in
prima
persona
alla
difesa
e
alla
promozione
dell’enogastronomia
italiana.
E
poiché
la
trasparenza
è
l’arma
vincente
di
un
confronto
altrimenti
condotto
sul
piano
della
mistificazione
e
della
reticenza,
egli
potrà
rendersi
riconoscibile
mediante
il
marchio
Mangitalia
che
ne
attesti
l’adesione
al
progetto.
Un
progetto,
questo
di
Mangitalia,
che
vuole
sostenere
i
ristoratori
in
un
contesto
inflazionato
da
un’offerta
spesso
indistinta
e
fornire
di
riflesso
ai
consumatori
la
sicurezza
di
una
scelta
ottimale.
Ben
al
di
fuori
dello
"spazio
grigio"
della
appropriazione
fraudolenta
della
qualifica
di
"italiano"
per
prodotti
e
servizi
che
non
lo
sono,
Mangitalia
vuole
distinguersi
come
punto
fermo,
chiaro
e
accessibile,
sul
quale
gestori
e
clienti
si
incontrino
nel
comune
apprezzamento
dell’antica
e
sapiente
civiltà
alimentare
italiana
e
regionale.
Nelle
prossime
settimane
i
ristoratori
di
tutta
Italia
verranno
contattati
singolarmente
per
proporre
l’adesione
all’iniziativa.
I
ristoratori
che
aderiranno
al
progetto
garantiranno
la
gestione
italiana
del
loro
locale,
un
capo-cuoco
italiano
(o,
se
non
italiano,
operante
in
Italia
da
almeno
5
anni),
un
menu
tutto
italiano
e
l’uso
di
ingredienti
in
cucina
provenienti
esclusivamente
da
agricoltura,
allevamento,
caccia
e
pesca
italiani.
Sarà
questa
la
miglior
garanzia
-
cliente
abituale
o
turista
che
sia
-
per
poter
gustare
tutta
la
nostra
tradizione
enogastronomica.
E in
www.mangitalia.it
confluiranno
tutte
le
informazioni
sui
ristoratori,
la
possibilità
di
cercarli
e di
conoscere
la
loro
offerta,
le
iniziative
divulgative,
le
rubriche
sulla
cucina
italiana
e
regionale:
il
tutto
in
diverse
lingue,
in
modo
da
calamitare
l’attenzione
anche
dei
milioni
di
turisti
stranieri.
Con
i
ristoratori
associati
Mangitalia,
potremo
così
ben
dire:
a
tavola!
M ASTER
IN
CULTURA
DEL
CIBO
E
DEL
VINO
È
appena
iniziata
a
Valdobbiadene,
la
5ª
edizione
del
Master
universitario
di
primo
livello
in
Cultura
del
Cibo
e
del
Vino,
realizzato
dall’Università
di
Ca’
Foscari
di
Venezia.
Si
tratta
di
un
corso
a
carattere
interdisciplinare,
al
quale
possono
accedere
i
laureati
di
qualsiasi
facoltà
(triennali,
magistrali
o di
vecchio
ordinamento):
un’autentica
Scuola
a
chilometri
0,
la
cui
mission
è
valorizzare
il
patrimonio
alimentare,
vitivinicolo
ed
enogastronomico
di
un
made
in
Italy
che
esprime
tutto
il
valore
e le
potenzialità
della
tradizione.
Il
Master,
coordinato
dal
Prof.
Roberto
Stevanato
di
Ca’
Foscari
e
ideato
da
Gianni
Moriani,
intende
rispondere
alla
sempre
maggiore
richiesta
di
qualificate
competenze
professionali
nella
gestione
e
valorizzazione
del
patrimonio
alimentare
e
vitivinicolo.
L’iniziativa
è
patrocinata
dal
Ministero
delle
Politiche
Agricole
e
dalla
Regione
del
Veneto.
"La
cultura
è
soprattutto
la
capacità
di
costruire
innovazione
e
comunicare
sensazioni
capaci
di
migliorare
il
nostro
modo
di
rapportarci
con
il
mondo
e
con
noi
stessi
– ha
sottolineato
il
presidente
del
veneto
Luca
Zaia
– a
partire
dalla
nostra
identità
e
dal
nostro
territorio.
La
cultura
del
cibo
e
del
vino
esprime
l’evento
culturale
in
un
segmento
molto
particolare
delle
a t
t i
v i
t à
umane,
s p
e s
s o
trascurato
perché
più
quotidiano
ma
per
questo
a n
c h
e
più
soggetto
agli
attacchi
d e
l l
a
banalità.
È
invece
importantissimo
- ha
aggiunto
-
perché
diventa
il
primo
e
obbligato
approccio
con
il
territorio
stesso
e
con
le
nostre
radici,
delle
quali
deve
trasmettere
lo
spirito
profondo,
la
storia
e
nello
stesso
tempo
la
capacità
di
guardare
avanti.
Da
qui
la
cultura
del
cibo
e
del
vino
diventa
anche
un
fatto
economico,
perché
valorizza
quell’ospitalità
che
rappresenta
uno
dei
nostri
primati".
"In
una
regione
come
la
nostra,
dove
il
turismo
è un
settore
da
12
milioni
di
fatturato
e
oltre
60
milioni
di
presenze,
delle
quali
36
milioni
di
ospiti
stranieri
provenienti
da
ogni
parte
del
mondo
–
gli
ha
fatto
eco
l’assessore
alla
formazione
professionale
Elena
Donazzan
– il
sapere
del
cibo
e
del
vino
è un
ulteriore
valore
aggiunto
indispensabile
per
vincere
la
sfida
della
mondializzazione.
Il
sapere
però
non
si
improvvisa,
ma
si
costruisce
e si
persegue,
con
l’aggiornamento,
la
conoscenza
e la
volontà.
Per
questo
l’iniziativa
di
Ca’
Foscari
è
importante
e
rappresenta
un
faro
rispetto
alle
sirene
della
omogeneità
dei
gusti
che
popolano
l’agroalimentare
mondiale".
"Sono
particolarmente
felice
che
Valdobbiadene
– ha
sottolineato
il
sindaco
Bernardino
Zambon
–
leghi
sempre
più
la
propria
identità
a
Venezia
attraverso
la
cultura
e
gli
eventi
più
significativi
dei
suoi
prodotti
e
territori".
"Crediamo
da
sempre
nel
valore
dello
studio
e
della
ricerca
– ha
commentato
dal
canto
suo
il
presidente
di
Latteria
Soligo,
Lorenzo
Brugnera
–
quali
strumenti
strategici
per
la
continua
valorizzazione
dell'insostituibile
valore
del
produttore
di
latte
nell'economia
del
territorio".
"Questo
Master
ha
un
enorme
potenziale,
ancora
inespresso
– ha
affermato
Gianluca
Bisol,
direttore
generale
di
Bisol
– e
si
tiene
nel
territorio,
trasmettendo
un
autentico
sentire
del
prodotto:
gli
studenti
possono
venire
a
contatto
con
importanti
aziende
e
opinion
leader
di
settore".
T ASK
FORCE
PER
IL
SOSTEGNO
ALL’OLIO
ITALIANO
NEL
MONDO
Quattrocentomila
euro
di
cofinanziamento
per
il
biennio
2011-2012
per
sostenere
azioni
promozionali
dell’olio
extra
vergine
di
oliva
100%
di
alta
qualità
nel
mondo.
L’intesa
operativa
MSE-ICE-UNAPROL
è
stata
firmata
a
Roma
da
Pietro
Celi,
direttore
generale
per
la
promozione
degli
scambi
del
Ministero
dello
Sviluppo
Economico,
dall’ambasciatore
Umberto
Vattani,
presidente
dell’ICE
e da
Massimo
Gargano,
presidente
di
Unaprol.
Si
tratta
del
primo
esperimento
in
assoluto
che
vede
la
collaborazione
tra
pubblico
e
privato
per
il
sostegno
di
azioni
in
favore
dell’olio
extra-vergine
di
oliva
di
alta
qualità
italiano.
"Un’intesa
operativa
strategica
tesa
migliorare
l’efficacia
degli
interventi
pubblici
nel
settore
dell’internazionalizzazione
del
sistema
produttivo
italiano",
ha
affermato
il
direttore
generale
del
MSE
Pietro
Celi.
"Ci
sono
già
i
primi
segnali
della
ripresa
economica.
La
macchina
dell’export
si è
rimessa
in
moto
e
già
nel
periodo
gennaio-agosto
2010,
le
esportazioni
di
olio
di
oliva
vergine
in
generale
sono
cresciute
del
14,8%
in
valore
e
del
13,8%
in
volume
rispetto
allo
stesso
periodo
del
2009
e
per
tutte
le
aree
geografiche
e
paesi
del
mondo.
Un
indicatore
positivo
– ha
poi
concluso
Celi
-
che
fa
sperare
in
una
ripresa
dell’export
italiano
di
uno
dei
prodotti
simbolo
del
made
in
Italy
agroalimentare".
L’intesa
operativa,
che
scaturisce
dalla
firma
del
primo
accordo
di
settore
tra
il
ministero
dello
Sviluppo
Economico
e la
stessa
Unaprol,
avvenuta
nel
corso
dell’ultimo
SOL
di
Verona,
entra
ora
nella
fase
operativa.
Il
programma
prevede
azioni
congiunte
fra
operatori
e
giornalisti
in
Italia;
eventi
promozionali
all’estero
con
seminari;
azioni
di
sensibilizzazione
dei
consumatori.
"L’ICE
di
anno
in
anno
sostiene
nei
mercati
esteri
oltre
duemila
aziende
esportatrici
del
settore
agro-alimentare",
ha
ricordato
Vattani.
"La
partecipazione
è
stata
più
importante
per
il
settore
oleicolo
dove
l’ICE
coinvolge
nelle
proprie
iniziative
promozionali
alcune
centinaia
di
aziende
sia
in
Italia,
nelle
principali
iniziative
promozionali
quali
il
concorso
nazionale
Ercole
Olivario
o la
fiera
SOL,
sia
all’estero,
organizzando
incontri
di
affari
con
gli
operatori
specializzati
dei
canali
di
vendita.
Nel
2010
si
sono
svolti
incontri
specifici
per
l’olio
italiano
a
Parigi,
Amsterdam
e
Bruxelles.
Nelle
principali
manifestazioni
fieristiche
quali
il
SIAL
di
Parigi,
la
Fancy
Food
di
New
York
e la
Foodex
di
Tokyo
la
partecipazione
italiana
è
stata
la
più
importante.
Grazie
a
quest’accordo
- ha
proseguito
Vattani
-
daremo
un
ulteriore
impulso
e
sostegno
alla
proiezione
internazionale
di
un
prodotto
di
punta
del
settore
agro-alimentare,
indirizzandoci
verso
Paesi
di
grande
prospettiva
come
il
Nord
America,
l’Europa
e
l’Asia
(Cina,
Hong
Kong
e
Giappone)
quali
importanti
mercati
del
futuro.
L’ICE
– ha
concluso
Vattani
-
organizzerà
delle
missioni
di
delegazioni
di
compratori
provenienti
da
questi
paesi
prevedendo
per
loro
la
visita
ai
principali
distretti
produttivi.
Particolari
iniziative
si
svolgeranno
in
Canada,
con
la
partecipazione
al
SIAL,
dall’11
al
13
maggio
a
Toronto
dove
l’Italia
sarà
il
Paese
ospite
d’onore,
ed
in
Austria,
nell’autunno
2011.
È la
conferma
che
l’olio
extra
vergine
di
oliva
sia
sempre
di
più
un
prodotto
che
piace
giunge
dai
dati
del
export".
"Le
aree
di
consumo
più
importanti
si
confermano
l’Unione
Europea,
gli
Stati
Uniti
con
il
Canada
e
l’Est
asiatico
-
sottolinea
Massimo
Gargano
presidente
di
Unaprol
-.
Ci
sono
nuovi
paesi
consumatori
come
l’Australia
e la
Russia
che
hanno
imparato
ad
apprezzare
questo
prodotto;
in
Russia
per
esempio,
nonostante
la
crisi,
lo
scorso
anno
le
nostre
esportazioni
di
olio
extra
vergine
di
oliva
sono
aumentate
del
2%,
ma
anche
Canada
e
Giappone
stanno
consolidando
ed
aumentando
i
propri
livelli
di
consumo".
Tutte
queste
iniziative
vanno
ad
aggiungersi
e
coordinarsi
ad
altri
programmi
di
promozione
sui
mercati
esteri
previsti
per
il
2011
dall’ICE
per
il
settore
agro-alimentare
e
per
l’olio
in
particolare
e da
Unaprol,
nell’ambito
di
programmi
sviluppati
con
il
co-finanziamento
di
Unione
Europea
e
del
Ministero
delle
Politiche
Agricole
Alimentari
e
Forestali
e la
collaborazione
di
Veronafiere.
L A
DIETA
PER
RITROVARE
LA
FORMA
E
COMBATTERE
IL
FREDDO
Un
decalogo
per
ritrovare
la
forma
dopo
le
feste,
senza
troppe
rinunce
a
tavola.
Le
regole
le
suggerisce
l’Inran,
l’ente
pubblico
italiano
per
la
ricerca
in
materia
di
alimenti
e
nutrizione
vigilato
dal
Ministero
per
le
Politiche
Agricole
Alimentari
e
Forestali.
E
sono:
"Rispettate
la
naturale
cadenza
dei
pasti,
evitando
di
smangiucchiare
continuamente;
fate
una
buona
colazione
e
magari,
nei
giorni
prima
delle
festività,
optate
per
un
pranzo
leggero
di
sola
frutta
e
verdura.
Assaggiate
di
tutto
un
po’,
senza
eccedere
nelle
quantità
e
senza
chiedere
il
bis.
Mangiate
frutta
e
verdura
in
abbondanza,
meglio
se
prima
delle
portate
più
peccaminose.
Mettete
a
tavola
porzioni
piccole.
Per
ingannare
l’occhio
che,
come
è
noto,
vuole
la
sua
parte
e
intende
essere
rassicurato
sulla
quantità
di
cibo
che
ci
si
appresta
a
mettere
in
bocca,
si
possono
utilizzare
piatti
di
diametro
minore
oppure
si
può
coprire
lo
spazio
rimasto
vuoto
con
decorazioni.
Se
siete
voi
a
decidere
il
menù
evitate
besciamelle,
carni
grasse,
intingoli
eccessivi.
Preferite,
invece,
pesce
e
verdura
per
condire
i
primi,
ne
guadagnerete
in
gusto
e
leggerezza;
ma
soprattutto
contenete
l’esplosione
di
dolci
e
frutta
secca
tipica
delle
feste.
Bevete
molta
acqua,
ma
poco
alcol;
attenzione
al
pane
che
accompagna
un
pasto
già
elaborato,
alle
creme
di
farcitura
di
panettoni
e
pandori
di
ultima
generazione,
già
buonissimi
nella
loro
versione
classica.
Cerchiamo
di
distribuire
gli
alimenti
nell’arco
della
giornata.
Meglio
non
aggiungere
una
fetta
di
torta
alla
fine
di
un
pranzo
già
ricco,
quando
già
sappiamo
che
il
pomeriggio
mangeremo
un
dolce.
Ma,
se
proprio
avete
esagerato,
il
fatidico
giorno
dopo
non
fatevi
tentare
dagli
avanzi
e
tenetevi
leggeri,
con
frutta
e
verdura
in
quantità
e
grassi
limitati
al
minimo".
"A
fronte
di
entrate
accresciute
nel
nostro
organismo
–
prosegue
il
decalogo
-
diventa
indispensabile
aumentare
le
uscite
per
mantenere
in
pareggio
il
nostro
bilancio
energetico.
Fondamentale
quindi
impegnarsi
ogni
giorno
a
fare
regolarmente
attività
fisica:
camminare,
andare
in
bicicletta,
salire
le
scale,
portare
a
spasso
il
cane,
aiuterà
a
bruciare
le
calorie
in
eccesso.
Occorre
però
essere
consapevoli
che
l’attività
fisica
aiuta,
ma
non
è la
panacea
che
ci
permette
abbuffate
senza
limite.
Basti
pensare
che
ci
vuole
1
ora
e
mezza
di
camminata
o
mezz’ora
di
bicicletta
per
smaltire
una
minuscola
fetta
di
panettone".
"Fate
un
piano
di
buoni
propositi
di
inizio
anno,
scegliete
una
attività
fisica
che
vi
piaccia
e
che
vi
faccia
spendere
energia.
Il
piacere
è
l’unica
ragione
che
vi
farà
essere
costante.
Il
ballo,
il
nuoto,
la
corsa
il
pomeriggio,
la
camminata
lunga
senza
essere
intensa:
va
tutto
bene,
purché
sia
fatto
in
modo
costante
e
regolare.
Ma
attenzione:
questo
non
vi
consentirà
di
mangiare
quanto
volete,
ma
vi
aiuterà
a
mantenere
alto
il
metabolismo,
a
perdere
massa
grassa
a
favore
di
quella
magra
(quindi
a
essere
più
sodi,
ossia
a
sembrare
più
magri)
e a
mantenere
una
salute
ottimale,
abbassando
pressione,
colesterolo
e
glicemia".
"Il
nostro
decalogo
-
afferma
Andrea
Ghiselli,
medico
nutrizionista,
dirigente
di
ricerca
Inran
e
responsabile
del
sito
sapermangiare.mobi
- si
basa
sulla
considerazione
che
il
nostro
corpo,
macchina
risparmiatrice,
tiene
una
contabilità
implacabile
sulle
entrate
e le
uscite.
Rassegniamoci:
è
oramai
dimostrata
l’inefficacia
e la
nocività
delle
diete
lampo,
dall’effetto
yoyo,
deleterie
soprattutto
perché
a
forza
di
perdere
e
riacquistare
peso
spostiamo
il
nostro
metabolismo
talmente
in
basso
che
dobbiamo
mangiare
sempre
meno
per
mantenere
il
peso
con
fatica.
Esattamente
l’opposto
del
dimagrimento
che
si
ottiene
associando
alla
dieta
l’esercizio
fisico".
E se
il
Mipaaf
pensa
alla
dieta
contro
i
grassi,
Coldiretti
propone
la
dieta
antigelo,
contro
i
malanni
provocati
dall’ondata
di
maltempo
che
con
freddo
e
gelo
ha
segnato
l’intera
Penisola.
Difatti,
che
un
valido
aiuto
può
venire
da
una
giusta
alimentazione,
calibrata
per
rafforzare,
con
l’apporto
di
vitamine
e
altre
sostanze
antiossidanti,
le
difese
immunitarie
dal
rischio
d’insorgenza
dell’influenza
e
raffreddamento,
e
ricca
di
alimenti
energetici
e
nutrienti,
in
grado
di
dare
il
giusto
apporto
di
fibre,
ferro,
sali
minerali.
In
questo
periodo
dell’anno
è
necessario
prendere
le
dovute
precauzioni
per
rafforzare
l’organismo
in
vista
dei
disturbi
stagionali:
le
vitamine
più
importanti
in
questo
tipo
di
alimentazione
sono
la
vitamina
C,
dalle
proprietà
antiossidanti
e
toccasana
per
il
sistema
immunitario,
presente
soprattutto
nella
frutta
fresca
di
stagione,
come
i
nostri
agrumi
e i
kiwi;
la
vitamina
A,
presente
in
numerose
verdure
di
stagione,
oltretutto
ricche
anch’esse
di
vitamina
C e
sali
minerali,
come
spinaci,
cicoria,
zucca,
ravanelli,
zucchine,
carote,
broccoletti;
la
vitamina
B,
che
coadiuva
l’organismo
nel
trasformare
il
cibo
in
energia,
e si
trova
soprattutto
in
cereali
integrali,
avena,
carne
rossa,
verdure
a
foglia
verde,
tuorlo
d’uovo
e
ceci;
la
vitamina
D,
ottimo
sostegno
per
il
sistema
immunitario
e
per
l’umore,
che
d’inverno,
a
causa
della
diminuita
luce
solare,
è
bene
assumere
tramite
i
cibi
che
maggiormente
la
contengono,
come
pesce,
fegato,
latte
e
uova.
È
utile
anche
assumere
vitamina
E
attraverso
frutta
secca
e
olio
extra
vergine
di
oliva.
Fonte
di
antiossidanti
sono
il
melograno
e
l’uva.
Aglio
e
cipolla,
inoltre,
soprattutto
se
ingeriti
crudi,
hanno
un
significativo
potere
antibatterico.
La
dieta
invernale
deve
apportare
calore,
energia
e
nutrimento,
unendo
e
bilanciando
gusto
e
salubrità:
un
alimento
molto
utile
in
questo
è il
miele,
ottimo
dolcificante,
soprattutto
a
colazione,
insieme
al
latte.
Fondamentali
i
legumi
perché,
oltre
ad
apportare
energia,
contengono
ferro
e
sono
ricchi
di
fibre
che
aiutano
l’organismo
a
smaltire
i
sovraccarichi
migliorando
le
funzionalità
intestinali,
in
più
contengono
lecitina,
fonte
di
fosforo
ed
immunizzante
per
le
infezioni
batteriche.
Non
vanno
dimenticate
le
proteine,
tramite
la
giusta
porzione
sia
di
pesce
sia
di
carne
bianca
e
rossa.
Sarebbe
opportuno
consumare
tali
cibi
ancora
freschi,
soprattutto
frutta
e
verdura,
e il
più
vicino
possibile
al
luogo
di
produzione,
di
modo
da
sfruttarne
appieno
le
proprietà
senza
che
vengano
disperse
o
intaccate. |
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