Il re della pasta fresca

 Meglio fresca o secca ? Da quando la giornalista, scrittrice di libri di cucina e critica di ristoranti, Delia Smith, ha scritto che alla pasta fresca è preferibile quella secca, si è registrato un calo di consumi della pasta fresca a favore di quella secca. Adesso il produttore Giovanni Rana tenta di risvegliare l'interesse, mandando in campo i suoi prodotti. Ci aveva provato due anni fa durante una manifestazione italiana ad Islington con confezioni lancio. Tutti i visitatori ricevevano un pacchetto di pasta fresca con il nome del supermercato dove potevano continuare a comprarla, preparando il terreno per la promozione dei suoi prodotti con una varietà di gusti e di ripieni, tranne quella al carciofo, perché alla maggioranza degli inglesi il carciofo non piace. Quella ai funghi  insieme alle tagliatelle invece vanno per la maggiore.

     Ritornare al boom di consumazione degli Anni Novanta, quando tutte le deli avevano il loro angolo per i prodotti di pasta fresca, con le loro speciali salsette di accompagnamento, sarà un po’ difficile. Riuscirà Giovanni Rana a far cambiare idea alla bella signora Delia Smiths, che ci ha chiesto di elucidare se Giovanni Rana per i suoi prodotti usa le uova con la buccia bianca o marrone, perché afferma che il colore influisce sulla qualità della pasta.

L’Ambasciatore S.E. Alain Giorgio Maria Economides, arriva a Regent’s Place per l’inaugurazione del ristorante ‘Giovanni Rana’ a Londra.

Il titolare Cavaliere del Lavoro Giovanni Rana festeggiato dalla squadra del suo ristorante, durante il party per festeggiare l’apertura del primo ristorante di pasta fresca in terra britannica.

Equazione mafia

Leoluca Orlando, deputato al Parlamento Italiano; Roberto Scarpinato, Procuratore Generale di Caltanisetta; Manfredi Nulli, Italia dei Valori e Niccolò Regoli, Italian Society of London School of Economics, fotografati durante il simposio sulla criminalità dei potenti svoltosi alla LSE. Leoluca Orlando ha spiegato che oggi la mafia è anche interessi privati in atti d’ufficio come nel caso del presidente di commissione per la distribuzione dei contributi UE che incanala le risorse nelle sue società a discapito degli altri. Questa pratica disonesta purtroppo ancora troppo spesso accade in Italia, ma la City di Londra non ne è certamente immune, se si considera il suo coinvolgimento nella gestione dei soldi della criminalità organizzata. (All’interno il nostro servizio)