Serata da
brividi per
i cuori
nerazzurri.
Diego Milito
porta per
mano l'Inter
sul tetto
d'Europa con
una
doppietta
straordinaria
mandando al
tappeto un
Bayern
coriaceo ma
annichilito
dall'organizzazione
di squadra e
dal talento
del
Principe.
Nei due gol
c'è tutto il
compendio
del suo
repertorio
di
terminator
implacabile,
un po' Gerd
Muller e un
po' Inzaghi.
E dopo 45
anni la ' b
e n eamata'
celebra il
suo trionfo.
Ma se Milito
è il braccio
operativo la
mente
diabolica di
un disegno
così ardito,
riportare
l'Inter ai
livelli
della mitica
squadra di
Herrera,
Suarez e
Mazzola, è
José
Mourinho, lo
stratega
della
comunicazione
e gran
maestro
della
tattica che
andrà pure
via al Real
madrid ma ha
riscritto la
storia
nerazzurra.
Special One
confeziona
il suo
ennesimo
delitto
perfetto:
c'e’ Robben
da
circoscrivere
e lui manda
in olocausto
Chivu, ma
poi c'è
sempre
Cambiasso,
l'anima
della
squadra, a
raddoppiare
sull'olandese
e su tutti
gli altri.
Etòo e
Pandev fanno
i laterali
in copertura
senza
battere
ciglio,
Samuel e
Lucio alzano
un muro
d'acciaio,
Zanetti
tampona e
rincorre.
Julio Cesar
è
implacabile
nella rare
occasioni
che contano.
E i
sacrifici di
tutti
consentono a
Snejider di
inventare e
a Milito di
concludere.
L'olandese,
che vince
alla grande
il duello
olandese con
Robben, e
l'argentino
mandano ko
il Bayern, e
non c'e’
discussione.
Moratti può
commuoversi
ricordando
le due Coppa
dei Campioni
conquistate
dal padre,
c'è il senso
della
continuità
storica di
un club
tornato
stabilmente
a
primeggiare
dopo un
lungo
purgatorio.
Mourinho fa
incetta di
record: tris
in stagione
dopo
scudetto e
coppa
nazionale, è
il più
giovane
tecnico (e
il terzo in
assoluto) a
raddoppiare
la Champions
con squadre
diverse. Se
veramente è
al passo da
addio sarà
rimpianto
per come
motiva i
giocatori,
prepara le
partite, non
concede
nulla.
L'Inter è a
sua immagine
e
somiglianza:
il suo
catenaccio è
un gioco a
zona
implacabile
e
dispendioso
costruito
per
contenere e
rilanciare i
duetti di
prima
Snejider-Milito.
Il popolo
nerazzurro a
Madrid come
a Milano
esplode una
gioia
irrefrenabile:
Juve e Milan
stanno a
guardare,
ora è
l'Inter è la
più forte in
Europa, e il
calcio
italiano
guadagna un
altro anno
con quattro
squadre in
Champions.
L'allievo
supera il
maestro: Van
Gaal
recrimina
per un
rigore non
dato
all'inizio
sul fallo di
mano di
Maicon.
Sarebbe
stata
un'altra
partita, ma
manca la
controprova
e poi i
bavaresi
sono
arrivati a
Madrid anche
per l'errore
arbitrale
fatale alla
Fiorentina.
Ingabbiato
Robben gli
altri hanno
mostrato
chiari
limiti non
riuscendo a
sfondare la
doppia
muraglia
difensiva
nerazzurra.
Spinta dal
suo pubblico
l'Inter
comincia
autoritaria
ma al primo
contrattacco
Robben
mostra la
sua
pericolosità
costringendo
Samuel al
fallo, e
Webb lo
richiama. Al
13' mischia
in area
dell'area
dell'Inter e
Maicon sullo
slancio
colpisce di
mano
provocando
le proteste
furiose e
non
ingiustificate
dei tedeschi
ma l'arbitro
non
interviene.
Robben
procura
grattacapi a
Chivu con la
sua velocità
e deve
raddoppiare
Cambiasso
per
contenerlo.
Al 18' e al
26 due
punizioni
centrali di
...
next page
==>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
Giovanni
Greco