Agnelli
durante una
visita
della
Regina
Elisabetta a
Roma |
Il
secolo
di
Agnelli
D all'infanzia
dorata,
ma
breve
(a
causa
della
morte
prematura
del
padre
prima
e
della
madre
poi),
all'eredità
dell'azienda
fondata
dal
nonno,
la
Fiat;
dai
rapporti
internazionali
con
gli
uomini
più
potenti
del
mondo
fino
alle
passioni,
prima
fra
tutte
quella
per
la
squadra
del
cuore,
la
Juventus.
A
sette
anni
dalla
scomparsa
di
Gianni
Agnelli,
ripercorriamo
i
maggiori
episodi
della
sua
vita,
dalla
lunga
presidenza
della
Fiat
al
ruolo
di
interlocutore
con
i
governi
internazionali
fino
alla
conquista
di
un
ruolo
istituzionale
con
la
nomina
a
Senatore.
Gianni
Agnelli
fu
una
delle
figure
fondamentali
del
Novecento
italiano.
La
seconda
guerra
mondiale,
in
cui
l'Avvocato
combattè
in
Africa
e in
Russia,
il
lungo
dopoguerra,
il
capitalismo
e il
comunismo,
la
guerra
fredda,
il
terrorismo,
le
grandi
crisi
economiche:
la
sua
esistenza
è
stata
strettamente
intrecciata
con
i
grandi
avvenimenti
storici.
Fra
i
suoi
'amici'
americani
c’erano
Ted
e
John
Fitzgerald
Kennedy,
Gerald
Ford,
Al
Gore,
Bill
Clinton,
George
Bush
senior,
Ronald
Reagan,
Henry
Kissinger.
È
stato
parecchie
volte
fotografato
in
compagnia
di
Boris
Eltsin,
Gorbaciov,
Ceausescu.
Ha
avuto
rapporti
con
De
Gaulle,
Chirac,
Fidel
Castro,
Kofi
Annan,
Shimon
Peres,
Yasser
Arafat.
Gianni
Gianni
Agnelli
pensava
che
l'Italia
dovesse
adeguarsi
alla
sfida
della
globalizzazione;
amava
profondamente
il
suo
Paese,
ma
non
riusciva
a
capacitarsi
perché
l'Italia
viaggiasse
sempre
con
passo
più
lento
rispetto
agli
altri.
continua |