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LONDRA SERA
NUMERO 14, Aprile 2010 
 

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Agnelli durante una visita
della Regina Elisabetta a Roma

Il secolo di Agnelli

Dall'infanzia dorata, ma breve (a causa della morte prematura del padre prima e della madre poi), all'eredità dell'azienda fondata dal nonno, la Fiat; dai rapporti internazionali con gli uomini più potenti del mondo fino alle passioni, prima fra tutte quella per la squadra del cuore, la Juventus. A sette anni dalla scomparsa di Gianni Agnelli, ripercorriamo i maggiori episodi della sua vita, dalla lunga presidenza della Fiat al ruolo di interlocutore con i governi internazionali fino alla conquista di un ruolo istituzionale con la nomina a Senatore. Gianni Agnelli fu una delle figure fondamentali del Novecento italiano. La seconda guerra mondiale, in cui l'Avvocato combattè in Africa e in Russia, il lungo dopoguerra, il capitalismo e il comunismo, la guerra fredda, il terrorismo, le grandi crisi economiche: la sua esistenza è stata strettamente intrecciata con i grandi avvenimenti storici. Fra i suoi 'amici' americani c’erano Ted e John Fitzgerald Kennedy, Gerald Ford, Al Gore, Bill Clinton, George Bush senior, Ronald Reagan, Henry Kissinger. È stato parecchie volte fotografato in compagnia di Boris Eltsin, Gorbaciov, Ceausescu. Ha avuto rapporti con De Gaulle, Chirac, Fidel Castro, Kofi Annan, Shimon Peres, Yasser Arafat. Gianni  Gianni Agnelli pensava che l'Italia dovesse adeguarsi alla sfida della globalizzazione; amava profondamente il suo Paese, ma non riusciva a capacitarsi perché l'Italia viaggiasse sempre con passo più lento rispetto agli altri.  
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