Anche
nel
Regno
Unito
–
paese
che
ha
seguito con
entusiasmo
l’epopea
risorgimentale
– si
sono
aperte
le
celebrazioni
per
i
150
anni
dell’Unità
d’Italia.
Infatti,
la
Residenza
dell’Ambasciata
d’Italia
ha
ospitato
un’importante
serata
dal
titolo
"Melodia
e
Poesia
in
apertura
delle
celebrazioni
per
il
150°
anniversario
dell’Unità
d’Italia",
dedicata,
cioè,
a
due
linguaggi
universali
che
proiettano
nel
mondo
l’ineguagliabile
retaggio
culturale
del
nostro
Paese.
Alla
serata
ha
preso
parte
il
Maestro
Antonio
Pappano,
Direttore
Musicale
dell’Accademia
Nazionale
di
Santa
Cecilia
oltre
che
Music
Director
della
Royal
Opera
House,
Covent
Garden,
che
ha
interpretato
al
piano,
insieme
ad
Alessandro
Carbonare,
Primo
Clarinetto
solista
dell’Orchestra
dell’Accademia
Nazionale
di
Santa
Cecilia,
una
serie
di
brani
musicali
evocativi
delle
atmosfere
risorgimentali.
Ha
anche
partecipato
alle
celebrazioni
Scacchi,
attrice
italo-britannica
di
fama
internazionale,
che
ha
letto
alcuni
indimenticabili
passi
di
grandi
poeti
italiani,
di
significativo
valore
nella
costruzione
dell’unità
nazionale.
Con
loro,
si
sono
esibiti,
al
piano,
il
Maestro
Renato
Balsadonna,
Direttore
del
Coro
della
Royal
Opera
House;
il
baritono
Maurizio
Muraro,
che
ha
debuttato
recentemente
al
Covent
Garden;
il
tenore
Enzo
Errico,
che
ha
interpretato
un
repertorio
di
grandi
arie
napoletane,
sempre
accompagnato
dal
Maestro
Antonio
Pappano.
Erano
presenti
numerose
personalità
britanniche
e
italiane
del
mondo
della
politica,
della
cultura
e
dello
spettacolo.
Fra
gli
ospiti
dell’Ambasciatore
Alain
Giorgio
Maria
Economides
sono
intervenuti
due
Ministri
del
Governo
Cameron:
il
Ministro
per
l’Europa
David
Lidington
e il
Ministro
di
Stato
presso
il
Foreign
Office,
Lord
Howell
of
Guildford.
In
Italia,
invece
sono
partite
da
Reggio
Emiliale
celebrazioni
per
i
150
anni
dell’Unità
d’Italia
che,
nel
corso
del
2011,
vedranno
coinvolto
tutto
il
Paese.
Il
giorno
del
214mo
anniversario
della
nascita
del
primo
vessillo
tricolore,
il
Presidente
della
Repubblica,
Giorgio
Napolitano,
ha
aperto
l’anno
di
festeggiamenti
con
la
tradizionale
cerimonia
di
omaggio
alla
Bandiera.
Il
Presidente
ha
presenziato
a
Reggio
Emiliaalla
cerimonia
per
l'anniversario
del
Tricolore
e
all’inaugurazione
di
due
mostre
sulla
bandiera,
la
prima
allestita
nella
sala
delle
esposizioni
di
Palazzo
Casotti,
"La
bandiera
proibita
– Il
Tricolore
prima
dell’Unità
d’Italia",
la
seconda
è la
mostra
a
cielo
aperto
che
si
snoda
per
sei
chilometri
lungo
le
strade
del
centro
storico
di
Reggio
Emilia,
intitolata
"Le
strade
della
bandiera.
Reggio
Emilia
città
del
Tricolore".
Al
Teatro
Municipale
Valli,
sono
state
aperte
ufficialmente
le
celebrazioni
per
il
150°
Anniversario
dell’Unità d’Italia
con
l’intervento
del
Presidente
Napolitano
e
alla
presenza
del
presidente
della
Regione
Vasco
Errani,
del
sindaco
di
Reggio
Emilia,
Graziano
Delrio,
e
del
presidente
della
Provincia
di
Reggio
Emilia,
Sonia
Masini,
cui
ha
fatto
seguito
un
concerto
dell’Orchestra
sinfonica
della
Rai.
''Vorrei
rivolgere
un
vivo
incitamento
a
tutti
quei
gruppi
politici
di
maggioranza
e
opposizione,
a
tutti
coloro
che
hanno
responsabilità
nelle
istituzioni
nazionali,
regionali
e
locali,
perché
nei
prossimi
mesi,
al
Sud
e al
Centro
come
al
Nord,
si
impegnino
a
fondo
nelle
iniziative
per
il
centocinquantenaio''.
È
l'appello
che
ha
rivolto
al
mondo
politico
il
presidente
della
Repubblica
Giorgio
Napolitano.
Quello
che
domanda
il
Capo
dello
Stato
èun
impegno
''da
rendere
così
ampia
e
profondala
proiezione
tra
i
cittadini,
la
partecipazione
dei
cittadini,
in
rapporto
ad
una
ricorrenza
da
tradurre
in
occasione
del
rafforzamento
della
comune
consapevolezza
delle
nostre
responsabilità
nazionali''.
Napolitano
poi
si
rivolge
''alle
forze
politiche
che
hanno
un
significativo
ruolo
di
rappresentanza
democratica
sul
piano
nazionale,
e lo
hanno
in
misura
rilevante
in
una
parte
del
Paese'',
con
un
chiaro
riferimento
quindi
alla
Lega
Nord,
affermando
che
non
giova
alle
istanze
della
riforma
federalista
ritirarsi
e o
trattenere
le
istituzioni
dall'impegno
per
il
centocinquantenario
dell'Unità
d'Italia.
''Il
ritirarsi
o il
trattenere
le
istituzioni
dall'impegno
per
il
centocinquantenario,
che
è
impegno
a
rafforzare
le
condizioni
soggettive
di
una
efficace
guida
del
Paese,
non
giova
a
nessuno
-
afferma
Napolitano
-.
Non
giova
a
rendere
più
persuasive,
potendo
invece
solo
indebolirle,
legittime
istanze
di
riforma
federalistica
e di
generale
rinnovamento
dello
stato
democratico''.
Il
Capo
dello
Stato
sottolinea
quindi
che
il
rispetto
della
Costituzione
è un
obbligo.
Il
fatto
che
''nessun
gruppo
politico
ha
mai
chiesto
che
vengono
sottoposti
a
revisione
quei
'principi
fondamentali'
della
nostra
Costituzione,
dovrebbe
significare
che
per
tutti
è
pacifico
l'obbligo
di
rispettarli
-
afferma
Napolitano
-.
Comportamenti
dissonanti,
con
particolare
riferimento
all'articolo
sulla
bandiera
tricolore,
non
corrispondono
alla
fisionomia
e ai
doveri
di
forze
che
abbiano
ruoli
di
rappresentanza
e di
governo''.
Napolitano
lancia
poi
un
appello
alla
coesione
e
all'unità:
per
affrontare
la
durezza
delle
prove
che
attendono
il
Paese,
dice,
è
necessaria
''una
rinnovata
coscienza
del
doversi
cimentare
come
Nazione
unita,
come
Stato
nazionale
aperto
a
tutte
le
collaborazione
e a
tutte
le
sfide,
ma
non
incline
a
riserve
e
ambiguità
sulla
propria
ragion
d'essere,
e
tanto
meno
a
impulsi
disgregativi
che
possono
minare
l'essenzialità
delle
sue
funzioni,
dei
suoi
presidi
e
della
sua
coesione''.
Il
Presidente
spiega
che
''la
premessa
per
affrontare
positivamente,
mettendo
a
punto
tutte
le
risorse
e le
potenzialità
su
cui
possiamo
contare,
la
difficoltà
e la
durezza
delle
prove
che
già
incalzano
in
un
delicato
contesto
europeo
ein
un
arduo
confronto
internazionale''
sta
proprio'
'in
una
rinnovata
coscienza
nel
doversi
Il
Presidente
della
Repubblica
Italiana
Giorgio
cimentare
come
Nazione
unita''. |