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Save Italian Racing   "Nel dicembre 2011 nasce spontaneamente sul web, tramite il Social Network Facebook, un movimento a favore dell'Ippica chiamato Save Italian Racing. Save Italian Racing è una scritta che viene posta sulla maglia del fantino Lanfranco Dettori durante una competizione Internazionale Ippica ad Hong Kong.    Il popolo degli ippici e appassionati di ippica italiano non si fa attendere e spontaneamente e virtualmente indossa la maglia di Lanfranco Dettori come "grido di aiuto" per salvare l'Ippica italiana che dal dicembre 2011 è entrata in una profonda crisi economica causata anche dai tagli del 40% dei fondi governativi destinati al settore.    La crisi è così imperante che a rischio disoccupazione ci sono 50.000 addetti ai lavori e15.000 cavalli che finiranno al macello o presso "scannatoi abusivi" (dato che in Italia i cavalli da corsa non si possono macellare). Save Italian Racing, movimento pacifista, grida anche tramite un video-appello (www.youtube.com/saveitalianracing) tutta la sua disperazione.    Lo scopo di Save Italian Racing è quello di diffondere quanto più possibile il messaggio di sostenibilità a favore di un settore storico che non può morire. Save Italian Racing chiede aiuto inoltre a tutte le Associazioni che ricollocano equini per tentare di salvare da morte certa questi splendidi animali che sono i cavalli. Per chiuqnue desiderasse avere informazioni può scrivere a: saveitalianracing@gmail.com       Aiutateci a salvare l'Ippica Italiana   Cinquantamila famiglie rischiano di perdere il lavoro e 15 mila cavalli sono destinati al macello. Se ci fosse un cavallo vi direbbe che il mondo dell'ippica sta morendo. Salviamo 15.000 cavalli dal macello e 50.000 persone da uno stipendio che non ci sarà più. È un appello ma anche veramente una preghiera.    Alla luce degli eventi si comprende che si deve razionalizzare e riformare quanto prima l'intero sistema delle scommesse secondo nuovi schemi. Infatti nel mondo dell'Ippica italiana i pagamenti delle corse avvengono dopo 6 mesi; altrove in Europa le corse vengono pagate dopo 15 giorni. Questo è solo uno degli esempi della crisi ippica, che si manifesta anche con rivalità interne al settore. Si pensa così di abolire le corse nazionali, di uniformare pagamenti, abbassare il prelievo di Aams e dell’erario sulle giocate ippiche ed equiparare le giocate ippiche alle scommesse sportive, di una apertura, per quanto riguarda il Betting Exchange, delle scommesse all’estero sulla piattaforma italiana, di vendita delle corse italiane all’estero (come avviene per quelle estere in Italia) con accordi predeterminati di revenue per il sistema italiano. Ma si discute con celerità anche di sprechi di palazzo e di gestione in generale; come ad esempio riducendo i costi della costosissima tv dei cavalli: da 18,9 milioni di euro l’anno a 7 milioni, comprensivi dell’acquisto di spazi sui grandi networks per produzioni e diffusione promozionali.    E ancora si parla di una questione di conflitto d’interessi che nell’ippica vive e vegeta da oltre un secolo! Evidentemente è necessario risanare l'ippica italiana. Un settore che per troppi anni è rimasto immobile.    Intanto in questa prima settimana di gennaio si accavallano le proteste degli ippiciitaliani e nelle città si organizzano manifestazioni, come a Roma il 12 gennaio per una protesta civile in piazza montecitorio. Forse sino ad oggi è mancata una direzione di qualità; ciò nonostante come la storia italiana insegna, restano in Italia da salvare cavalli e cavalieri, compito affidato a chi ama veramente e seriamente cavalli, cavalieri e l'Ippica Italiana.   Giovanni Greco   Un cavallo vi direbbe che il mondo dell'ippica sta morendo. QUINDI: SAVE ITALIAN RACING : Salviamo 15.000 cavalli dal macello e 50.000 persone da uno stipendio che non ci sarà più. E' un appello ma anche veramente una preghiera. Dal 1° Gennaio 15.000 cavalli hanno bisogno di voi. SAVE ITALIAN RACING articolo a pag 3 (numero 2 - gennaio 2012)