"Oggi
abbiamo
un
ospite
che
tutti
voi
conoscete
- ha
proseguito
il
Grand'
Uff.
Leonardo
Simonelli
-. È
Alessandro
Profumo.
Il
dottor
Profumo,
a
soli
38
anni,
era
già
Direttore
Generale
del
Credito
Italiano!
Ha
contribuito
sempre
all’interesse
del
Paese
e
alla
valorizzazione
dei
nostri
talenti.
Ha
contribuito
allo
sviluppo
dell’Europa
e
con
molto
coraggio
ha
comprato
banche
dappertutto:
in
Polonia,
in
Slovacchia
nella
Repubblica
Ceca.
Ha
fatto
sì
che
tutto
il
sistema
italiano
si
rinnovasse,
si
aprisse
per
mettere
insieme
culture
diverse.
Questa
sera
è
qui
con
noi
- ha
concluso
il
presidente
del
Club
di
Londra
-
per
darci
un
contributo
della
sua
esperienza".
Alessandro
Profumo,
nel
prendere
la
parola,
ha
ricordato
come
i
tempi
son
cambiati
da
quando
per
la
prima
volta
ha
conosciuto
il
presidente
Simonelli.
Il
Credito
Italiano
aveva
solo
il 3
per
cento
del
mercato
italiano.
Oggi
invece
ha
il
3,50
del
mercato
Europeo.
Questo
a
dimostrare
la
grande
trasformazione
realizzata
in
un
arco
di
tempo
così
breve.
"Tutto
il
progetto
Unicredito
- ha
spiegato
Profumo
- è
basato
su
due
principi
fondamentali.
Primo:
la
moneta
unica.
Senza
l’Euro
l’Unicredito
avrebbe
dei
problemi
colossali.
Il
secondo
è
stato
quello
dell’allargamento
dell’integrazione
europea
e
dell'omogeniazzione
del
sistema
normativo.
Perché
obiettivamente
un'eventuale
frammentazione
genererebbe
delle
difficoltà
molto
significative.
Gli
inglesi
sono
molto
scettici
dal
punto
divista
dell’Euro.
Recentemente
sono
stato
con
Marco
Niada
ad
un
pranzo
organizzato
da
un
grosso
team
editoriale,
durante
le
discussioni
non
è
stata
pronunciata
quasi
mai
la
parola
Europa".
"Perché
sono
così
convinto
della
necessità
di
integrazione?
- ha
continuato
Alessandro
Profumo
-.
Per
alcuni
motivi.
Oggi,
per
competere
sulla
scena
internazionale,
abbiamo
bisogno
di
imprese
che
abbiano
come
mercato
di
riferimento
il
mercato
europeo.
La
dimensione
puramente
nazionale
di
qualsiasi
paese
europeo
non
è
più
sufficiente
per
avere
la
capacità
produttiva
dei
concorrenti.
Le
grandi
imprese
americane,
le
grandi
imprese
cinesi
sono
tra
le
prime
dieci
banche
mondiali.
E
arrivano
velocemente
anche
i
brasiliani.
Oggi
la
più
grande
banca
russa
ha
una
master
card
di
circa
55
miliardi
di
euro.
Voi
capite
che
diventa
estremamente
difficile
competere
con
questi
giganti".
"È
estremamente
importante
avere
un'integrazione.
Tutto
è
legato
a
quello
che
leggiamo
nei
giornali
tutti
i
giorni:
la
crisi
del
debito
sovrano
ha
reso
estremamente
evidente
che
in
Europa
si è
realizzata
un'integrazione
molto
forte
-
che
a me
piace
chiamare
fiscale
-
positiva;
i
problemi
della
Grecia
e
l’effetto
contaggio
ci
hanno
fatto
capire
che
non
conviene
a
nessuno
scendere
dalla
barca.
Non
scendere
dalla
barca
significa
rigenerarsi
nei
modelli
di
competività
che
possono
diventare
sostenibili
anche
con
i
più
forti
del
paese.
La
Germania,
con
la
sua
forza
economica,
aveva
una
competizione
da
parte
di
tutti
gli
altri
paesi,
a
cominciare
dal
nostro
paese,
insostenibile".
"Dopodicché
è
assolutamente
necessario
avviare
un
processo
di
integrazione
e,
se
guardiamo
l’attitudine
negoziale
della
Germania
(non
possiamo
fare
altrimenti),
sta
facendo
dei
sacrifici
per
sostenere
un
paese
come
la
Grecia
politicamente
instabile.
A
parte
questo,
loro
ora
cosa
stanno
facendo?
Stanno
premendo
per
ottenere
dei
cambiamenti
nel
sistema
istituzionale
europeo
che
portino
una
maggiore
disciplina
nel
bilancio,
ed
un
maggiore
coordinamento
nel
processo
di
approvazione
del
bilancio
in
ogni
singolo
paese.
È
assolutamente
necessario
che
oggi
affrontiamo
questa
crisi
per
uscirne
con
più
Europa.
Oggi
il
coraggio
europeo
per
l’Italia
è
ancora
più
fondamentale
di
quanto
non
lo
sia
per
gli
altri
paesi
- ha
concluso
Profumo
-.
Per
noi
un
eventuale
smontaggio
o
riduzione
del
peso
europeo
sarebbe
assolutamente
grave". |