È ’
uno straordinario incontro tra
storia e futuro, tra
informazione ed emozione la
mostra allestita a Roma al Museo
dell’Ara Pacis e che rimarrà
aperta al pubblico fino al 14
novembre. “Cento anni di imprese
per l’Italia. Immagini e sguardi
d’autore”, la mostra realizzata
in occasione del Centenario di
Confindustria, è un
“contenitore” in cui convivono
due mostre diverse e
complementari che si integrano
creando un’operazione culturale
unica, per di più in un luogo
che è tra i più affascinanti
monumenti storici della
capitale.
Ad arricchire
l’edizione romana della mostra,
le interviste in video dei
direttori di alcune delle
maggiori testate italiane:
Ferruccio De Bortoli, Mario
Calabresi, Bruno Manfellotto,
Carlo Montanaro, Giorgio Mulé e
Paolo Panerai. I sei grandi
giornalisti hanno indagato
sfide, limiti e opportunità
dell’Italia contemporanea,
offrendo ciascuno una ricetta
per la crescita e il benessere
del Paese. La mostra è stata
inaugurata alla presenza del
presidente della Commissione
Cultura di Confindustria,
Alessandro Laterza,
dell’Assessore alle Politiche
Culturali e della Comunicazione
di Roma Capitale, Umberto
Croppi, del sovraintendente ai
Beni Culturali di Roma Capitale,
Umberto Broccoli, e dei curatori
Giovanna Calvenzi, Cesare
Colombo e Ludovico Pratesi. “Una
celebrazione del passato per
valorizzare la nostra
tradizione, ma con lo sguardo
rivolto al futuro”: questa la
chiave di lettura che Alessandro
Laterza, responsabile degli
eventi del Centenario, dà alla
mostra fotografica. “Si è voluto
attribuire a questi primi 100
anni un valore di riflessione
profonda sul ruolo che
Confindustria e le imprese
italiane hanno avuto nello
sviluppo del Paese, senza
dimenticare quello che avranno
nel nuovo secolo. La mostra si
basa, infatti, sul binomio
tradizione-innovazione: l’arte
contemporanea interpreta e
rilegge la storia dell’industria
italiana. Abbiamo voluto
evidenziare - continua Laterza -
che la qualità italiana ha
dimensioni e riconoscimenti
internazionali. E che il nostro
modo di intendere l’impresa è un
mix di creatività, sfide,
tecnologia e tradizione.
Tutti
elementi che l’arte
contemporanea esprime benissimo
e che sono in primo piano
nell’esposizione composta da due
sezioni: una storica e un’altra
contemporanea. Lo sguardo al
passato e la proiezione al
futuro”. Quello che potrà
ammirare il visitatore è un
viaggio unico e sorprendente
attraverso le immagini di cento
anni di sviluppo del nostro
Paese, a cui si aggiunge un
altro viaggio, quello
nell’Italia di oggi raccontata
da dodici grandi nomi della
fotografia italiana. La “prima
mostra” - curata da uno dei
maggiori esperti di storia della
fotografia, Cesare Colombo -
raccoglie oltre trecento
immagini fotografiche che
accompagnano il visitatore in un
viaggio attraverso cento anni
d’Italia. Un viaggio diviso per
23 aree tematiche. Volti,
situazioni, luoghi industriali,
prodotti, simboli, creano un
percorso che va dalla memoria di
un’Italia che non esiste più
fino alla rappresentazione di
un’Italia che sta nascendo
proiettata nel futuro. Mesi di
ricerche, di catalogazione, e
soprattutto, di selezione hanno
prodotto un risultato che esce
dagli schemi e spiazza il
visitatore, facendogli scoprire
come l’industria sia stata
protagonista del cambiamento
anche, forse soprattutto, per
l’incidenza sul quotidiano, sul
costume, sul sociale. Ed è
proprio questo viaggio che
introduce alla “seconda mostra”,
dove sono esposti lavori inediti
di dodici tra i maggiori
fotografi italiani. Il tema
macro dello sviluppo viene
affrontato dai fotografi con uno
sguardo personale che si rivolge
a temi e situazioni particolari:
dal restauro di antiche
locomotive di Berengo Gardin ai
Campi Flegrei di Mimmo Jodice,
dal mare come elemento simbolico
dell’Italia di Giorgia Fiorio
agli elicotteri di Gabriele
Basilico. L’insieme è un
incontro per molti versi
spettacolare tra mondo
dell’industria, soggetti
evocativi, realismo e
suggestioni. Questa parte della
mostra, illustrata anche nel
catalogo Alinari 24Ore, è curata
da Giovanna Calvenzi e da
Ludovico Pratesi e presenta
opere di Olivo Barbieri,
Gabriele Basilico, Luca
Campigotto, Lorenzo Castore,
Giorgia Fiorio, Gianni Berengo
Gardin, Simona Ghizzoni, Mario
Guerra, Mimmo Jodice, Davide
Monteleone, Ferdinando Scianna,
Massimo Vitali.
500 imprenditrici per il
58° Congresso FCEM |
Si svolgerà
dal 19 al 23 ottobre a Firenze
il 58° congresso mondiale FCEM
(Les Femmes Chefs d’Entreprises
Mondiale) organizzato
dall’Associazione Imprenditrici
e Donne Dirigenti di Azienda. Il
Congresso, sotto l’alto
patronato del Presidente della
Repubblica, è patrocinato dal
Senato della Repubblica, dai
Ministeri Affari Esteri,
Turismo, Sviluppo Economico, da
Regioni ed Enti locali e
dall’Eurispes.
Al congresso
mondiale delle donne
imprenditrici sono attese 500
imprenditrici provenienti da più
di 60 paesi. FCEM è l'unica
organizzazione di questo genere
ad avere status consultivo
presso le Nazioni Unite, con il
Consiglio d'Europa e con quello
di rappresentanza presso
l'Unione Europea, l'Unctad,
Unido, UNDP, OCSE, ICT, e presso
l'International Labor
Organization. FCEM, la più
grande rete mondiale di
imprenditrici creata quasi
sessant’anni fa, promuove la
direzione delle donne nel campo
dell’imprenditoria, della
carriera, della religione, della
cultura in tutto il
mondo mettendo in relazione fra
loro le esperienze di quelle
donne che hanno raggiunto i loro
obiettivi nei campi più diversi.
‘New Eco’ è il titolo del
congresso FCEM 2010. Si
discuterà in particolare di
nuova economia, di ambiente
ecosostenibile, di ecologia e di
impresa. Ma anche del crescente
ruolo della donna nei settori
pubblico e privato. Attraverso
la condivisione e lo scambio di
esperienze e conoscenza, i
partecipanti potranno essere gli
architetti di una nuova
economia, che opera nel rispetto
delle diverse religioni, e
prospettive del mondo, vivendo
un’esperienza di autentico
cambiamento. Il congresso
offrirà, attraverso diverse
chiavi di lettura, uno sguardo
sulle motivazioni e le
difficoltà incontrate delle
imprenditrici in tutto mondo.
‘New Eco’, inteso come luogo
d’incontro e di scambio di
esperienze, offrirà inoltre la
possibilità di valutare nuove
collaborazioni o stringere
relazioni imprenditoriali
innovative. Seminari,
conferenze, incontri individuali
d’impresa, attività sociali
saranno utili a stabilire
relazioni collaborative e
partenariati in tutto il mondo.
Deutsche
Bank partner strategico
della Bocconi |
Con la sottoscrizione di un
importante accordo triennale,
presentato all’Università
Bocconi di Milano, Deutsche Bank
è il primo gruppo straniero a
diventare partner strategico
dell’ateneo di via Sarfatti.
L’impegno di Deutsche Bank, tra
i principali operatori
finanziari a livello globale, si
concretizzerà in quattro diverse
aspetti: il sostegno alla
ricerca, con l’istituzione della
Cattedra Deutsche Bank in
Quantitative Finance and Asset
Pricing, di cui sarà titolare
Carlo Favero, professore
ordinario di econometria;
l’ingresso di Josef Ackermann
(Chief Executive Officer di
Deutsche Bank)
nell’International Advisory
Council che assiste il Consiglio
di Amministrazione della Bocconi
nella definizione delle
strategie di
internazionalizzazione;
l’entrata di Flavio Valeri,
Amministratore Delegato Deutsche
Bank Italia, nel Comitato
Consultivo della Fondazione
Partnership Bocconi; il sostegno
agli studenti più meritevoli,
attraverso la creazione di borse
di studio Deutsche Bank;
l’organizzazione di seminari
specifici inerenti tematiche
economico-finanziarie. A
Deutsche Bank verrà infine
intitolata inoltre un’aula del
nuovo edificio dell’università.
Grazie a questo accordo,
Deutsche Bank entra a far parte
del gruppo di istituzioni di
primaria importanza (Enel, Eni,
Fondazione Cariplo, Intesa San
Paolo e Telecom Italia) che, in
veste di partners strategici,
lavorano a stretto contatto con
la Bocconi. La cattedra Deutsche
Bank è la settima a essere
istituita in università dopo
quelle dedicate ad Aidaf, Banca
Intesa, Banca Mediolanum, Eni,
Società italiana di filantropia
e Nomura. "Oggi siamo qui per
ringraziare Deutsche Bank che ha
scelto di unirsi a noi in questo
progetto, di condividere il
nostro impegno nel proseguire la
nostra missione e i nostri
obiettivi", ha affermato il
presidente della Bocconi, Mario
Monti. "Siamo molto soddisfatti
di questo accordo - sottolinea
Flavio Valeri - che testimonia
il forte impegno di Deutsche
Bank a favore del sistema Italia
e delle sue eccellenze, come
l’Università Bocconi. La
partnership ci permette di
impegnarci nel settore
dell’education, coerentemente a
quanto il nostro Istituto fa
ormai da anni a livello globale,
consapevoli che le risorse umane
rappresentano sempre più il vero
fattore chiave di un’azienda di
successo". "L’impegno di
Deutsche Bank si concretizza in
due assets fondamentali per la
Bocconi, ovvero il sostegno agli
studenti più meritevoli
(l’Università eroga già aiuti
finanziari per oltre 22 milioni
di euro, in crescita del 10% nel
2009 rispetto al 2008) e
l’investimento in ricerca",
spiega Bruno Pavesi, consigliere
delegato della Bocconi. "Carlo
Favero è direttore
dell’Innocenzo Gasparini
Institute for Economic Research
(Igier) dell’Università Bocconi
- ha detto il rettore, Guido
Tabellini, nell’esporre il
programma della nuova cattedra -
e membro del comitato
scientifico del Centro
interuniversitario italiano di
econometria (Cide). È stato
consulente del Ministero del
Tesoro per la costruzione di un
modello econometrico
dell’economia italiana. Ha
svolto attività di consulenza
per la Commissione Europea, la
Banca Mondiale e la Banca
Centrale Europea su politica
monetaria, meccanismo di
trasmissione monetario e mercati
obbligazionari".
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