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LONDRA SERA
NUMERO 39, 11-17 ottobre 2010 
 

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CENTENARIO DI CONFINDUSTRIA
Cento anni di imprese per l’Italia

È’ uno straordinario incontro tra storia e futuro, tra informazione ed emozione la mostra allestita a Roma al Museo dell’Ara Pacis e che rimarrà aperta al pubblico fino al 14 novembre. “Cento anni di imprese per l’Italia. Immagini e sguardi d’autore”, la mostra realizzata in occasione del Centenario di Confindustria, è un “contenitore” in cui convivono due mostre diverse e complementari che si integrano creando un’operazione culturale unica, per di più in un luogo che è tra i più affascinanti monumenti storici della capitale.

Ad arricchire l’edizione romana della mostra, le interviste in video dei direttori di alcune delle maggiori testate italiane: Ferruccio De Bortoli, Mario Calabresi, Bruno Manfellotto, Carlo Montanaro, Giorgio Mulé e Paolo Panerai. I sei grandi giornalisti hanno indagato sfide, limiti e opportunità dell’Italia contemporanea, offrendo ciascuno una ricetta per la crescita e il benessere del Paese. La mostra è stata inaugurata alla presenza del presidente della Commissione Cultura di Confindustria, Alessandro Laterza, dell’Assessore alle Politiche Culturali e della Comunicazione di Roma Capitale, Umberto Croppi, del sovraintendente ai Beni Culturali di Roma Capitale, Umberto Broccoli, e dei curatori Giovanna Calvenzi, Cesare Colombo e Ludovico Pratesi. “Una celebrazione del passato per valorizzare la nostra tradizione, ma con lo sguardo rivolto al futuro”: questa la chiave di lettura che Alessandro Laterza, responsabile degli eventi del Centenario, dà alla mostra fotografica. “Si è voluto attribuire a questi primi 100 anni un valore di riflessione profonda sul ruolo che Confindustria e le imprese italiane hanno avuto nello sviluppo del Paese, senza dimenticare quello che avranno nel nuovo secolo. La mostra si basa, infatti, sul binomio tradizione-innovazione: l’arte contemporanea interpreta e rilegge la storia dell’industria italiana. Abbiamo voluto evidenziare - continua Laterza - che la qualità italiana ha dimensioni e riconoscimenti internazionali. E che il nostro modo di intendere l’impresa è un mix di creatività, sfide, tecnologia e tradizione.

Tutti elementi che l’arte contemporanea esprime benissimo e che sono in primo piano nell’esposizione composta da due sezioni: una storica e un’altra contemporanea. Lo sguardo al passato e la proiezione al futuro”. Quello che potrà ammirare il visitatore è un viaggio unico e sorprendente attraverso le immagini di cento anni di sviluppo del nostro Paese, a cui si aggiunge un altro viaggio, quello nell’Italia di oggi raccontata da dodici grandi nomi della fotografia italiana. La “prima mostra” - curata da uno dei maggiori esperti di storia della fotografia, Cesare Colombo - raccoglie oltre trecento immagini fotografiche che accompagnano il visitatore in un viaggio attraverso cento anni d’Italia. Un viaggio diviso per 23 aree tematiche. Volti, situazioni, luoghi industriali, prodotti, simboli, creano un percorso che va dalla memoria di un’Italia che non esiste più fino alla rappresentazione di un’Italia che sta nascendo proiettata nel futuro. Mesi di ricerche, di catalogazione, e soprattutto, di selezione hanno prodotto un risultato che esce dagli schemi e spiazza il visitatore, facendogli scoprire come l’industria sia stata protagonista del cambiamento anche, forse soprattutto, per l’incidenza sul quotidiano, sul costume, sul sociale. Ed è proprio questo viaggio che introduce alla “seconda mostra”, dove sono esposti lavori inediti di dodici tra i maggiori fotografi italiani. Il tema macro dello sviluppo viene affrontato dai fotografi con uno sguardo personale che si rivolge a temi e situazioni particolari: dal restauro di antiche locomotive di Berengo Gardin ai Campi Flegrei di Mimmo Jodice, dal mare come elemento simbolico dell’Italia di Giorgia Fiorio agli elicotteri di Gabriele Basilico. L’insieme è un incontro per molti versi spettacolare tra mondo dell’industria, soggetti evocativi, realismo e suggestioni. Questa parte della mostra, illustrata anche nel catalogo Alinari 24Ore, è curata da Giovanna Calvenzi e da Ludovico Pratesi e presenta opere di Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Luca Campigotto, Lorenzo Castore, Giorgia Fiorio, Gianni Berengo Gardin, Simona Ghizzoni, Mario Guerra, Mimmo Jodice, Davide Monteleone, Ferdinando Scianna, Massimo Vitali.

500 imprenditrici per il 58° Congresso FCEM

Si svolgerà dal 19 al 23 ottobre a Firenze il 58° congresso mondiale FCEM (Les Femmes Chefs d’Entreprises Mondiale) organizzato dall’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda. Il Congresso, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, è patrocinato dal Senato della Repubblica, dai Ministeri Affari Esteri, Turismo, Sviluppo Economico, da Regioni ed Enti locali e dall’Eurispes.

Al congresso mondiale delle donne imprenditrici sono attese 500 imprenditrici provenienti da più di 60 paesi. FCEM è l'unica organizzazione di questo genere ad avere status consultivo presso le Nazioni Unite, con il Consiglio d'Europa e con quello di rappresentanza presso l'Unione Europea, l'Unctad, Unido, UNDP, OCSE, ICT, e presso l'International Labor Organization. FCEM, la più grande rete mondiale di imprenditrici creata quasi sessant’anni fa, promuove la direzione delle donne nel campo dell’imprenditoria, della carriera, della religione, della cultura in tutto il mondo mettendo in relazione fra loro le esperienze di quelle donne che hanno raggiunto i loro obiettivi nei campi più diversi. ‘New Eco’ è il titolo del congresso FCEM 2010. Si discuterà in particolare di nuova economia, di ambiente ecosostenibile, di ecologia e di impresa. Ma anche del crescente ruolo della donna nei settori pubblico e privato. Attraverso la condivisione e lo scambio di esperienze e conoscenza, i partecipanti potranno essere gli architetti di una nuova economia, che opera nel rispetto delle diverse religioni, e prospettive del mondo, vivendo un’esperienza di autentico cambiamento. Il congresso offrirà, attraverso diverse chiavi di lettura, uno sguardo sulle motivazioni e le difficoltà incontrate delle imprenditrici in tutto mondo. ‘New Eco’, inteso come luogo d’incontro e di scambio di esperienze, offrirà inoltre la possibilità di valutare nuove collaborazioni o stringere relazioni imprenditoriali innovative. Seminari, conferenze, incontri individuali d’impresa, attività sociali saranno utili a stabilire relazioni collaborative e partenariati in tutto il mondo.

Deutsche Bank partner strategico della Bocconi

Con la sottoscrizione di un importante accordo triennale, presentato all’Università Bocconi di Milano, Deutsche Bank è il primo gruppo straniero a diventare partner strategico dell’ateneo di via Sarfatti. L’impegno di Deutsche Bank, tra i principali operatori finanziari a livello globale, si concretizzerà in quattro diverse aspetti: il sostegno alla ricerca, con l’istituzione della Cattedra Deutsche Bank in Quantitative Finance and Asset Pricing, di cui sarà titolare Carlo Favero, professore ordinario di econometria; l’ingresso di Josef Ackermann (Chief Executive Officer di Deutsche Bank) nell’International Advisory Council che assiste il Consiglio di Amministrazione della Bocconi nella definizione delle strategie di internazionalizzazione; l’entrata di Flavio Valeri, Amministratore Delegato Deutsche Bank Italia, nel Comitato Consultivo della Fondazione Partnership Bocconi; il sostegno agli studenti più meritevoli, attraverso la creazione di borse di studio Deutsche Bank; l’organizzazione di seminari specifici inerenti tematiche economico-finanziarie. A Deutsche Bank verrà infine intitolata inoltre un’aula del nuovo edificio dell’università. Grazie a questo accordo, Deutsche Bank entra a far parte del gruppo di istituzioni di primaria importanza (Enel, Eni, Fondazione Cariplo, Intesa San Paolo e Telecom Italia) che, in veste di partners strategici, lavorano a stretto contatto con la Bocconi. La cattedra Deutsche Bank è la settima a essere istituita in università dopo quelle dedicate ad Aidaf, Banca Intesa, Banca Mediolanum, Eni, Società italiana di filantropia e Nomura. "Oggi siamo qui per ringraziare Deutsche Bank che ha scelto di unirsi a noi in questo progetto, di condividere il nostro impegno nel proseguire la nostra missione e i nostri obiettivi", ha affermato il presidente della Bocconi, Mario Monti. "Siamo molto soddisfatti di questo accordo - sottolinea Flavio Valeri - che testimonia il forte impegno di Deutsche Bank a favore del sistema Italia e delle sue eccellenze, come l’Università Bocconi. La partnership ci permette di impegnarci nel settore dell’education, coerentemente a quanto il nostro Istituto fa ormai da anni a livello globale, consapevoli che le risorse umane rappresentano sempre più il vero fattore chiave di un’azienda di successo". "L’impegno di Deutsche Bank si concretizza in due assets fondamentali per la Bocconi, ovvero il sostegno agli studenti più meritevoli (l’Università eroga già aiuti finanziari per oltre 22 milioni di euro, in crescita del 10% nel 2009 rispetto al 2008) e l’investimento in ricerca", spiega Bruno Pavesi, consigliere delegato della Bocconi. "Carlo Favero è direttore dell’Innocenzo Gasparini Institute for Economic Research (Igier) dell’Università Bocconi - ha detto il rettore, Guido Tabellini, nell’esporre il programma della nuova cattedra - e membro del comitato scientifico del Centro interuniversitario italiano di econometria (Cide). È stato consulente del Ministero del Tesoro per la costruzione di un modello econometrico dell’economia italiana. Ha svolto attività di consulenza per la Commissione Europea, la Banca Mondiale e la Banca Centrale Europea su politica monetaria, meccanismo di trasmissione monetario e mercati obbligazionari".

 


 

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